LOIA, Nodo Alla Gola
Quella che i fiorentini LOIA hanno creato con il loro primo full length è una mostruosità multiforme impregnata del peggio prodotto dalla razza umana da quando è stata creata. Il disagio, lo schifo, l’oblio e il terrore incanalati nei solchi di questo vinile costituiscono la summa della degradazione umana. Un suono suicida, mortifero e apocalittico, un vero e proprio conto alla rovescia in attesa dell’estinzione completa. In due parole: blackened hardcore. La voce di Andrea è il sentiero verso l’annullamento totale, un urlo macabro e ultraterreno che vi porterà alla perdizione. La chitarra di Steve intesse riff profondi e mastodontici in un vortice di pazzia e demenza in grado di sviscerare le vostre paure più radicate, mettendovi davanti alle incognite sospese che governano la vostra vita, anche se fate di tutto per negare la loro esistenza. Camilla dietro alla batteria è la grande dispensatrice del tempo, scandito in modo funebre e ineluttabile, lenta ma incessante, facendovi gustare fino in fondo un dolore terribile, fisico ma soprattutto mentale. Sì, perché i LOIA sono alla fin fine una tortura mentale: un gruppo in grado di mettere a nudo la vera essenza dell’umanità, fatta di cupidigia, violenza e menefreghismo assoluto, ma anche, come si diceva, di costringervi alla resa dei conti coi vostri sentimenti più nefandi e nascosti. I testi riflettono appieno l’oscurità del suono della band. Il pessimismo regna sovrano: l’essere ingabbiati in uno schema per cui tutto si svolge secondo una precisa routine che ci dà la sensazione di essere liberi, quando invece non lo siamo affatto… ecco, questi sono per me i LOIA. A tutto ciò si abbina una grafica opprimente e disturbante, giocata tutta sul bianco e nero, che li rappresenta in maniera degna. Uno dei gruppi migliori che abbia ascoltato di recente.
Fate vostro questo pezzo di vinile.