LILIUM SOVA, Epic Morning
Epic Morning è il secondo album realizzato dalla band svizzera, un seguito che giunge ben quattro anni dopo l’esordio e in qualche modo cerca di fare il punto della situazione. Così si rimaneggia qualche pezzo del passato, si presentano nuovi membri, si ospitano un sacco di amici e ci si diverte senza badare troppo all’omogeneità del tutto, anzi, sembra proprio che si tenti di realizzare una fotografia in movimento che dia il quadro completo dell’intricato universo sonoro collegato ai Lilium Sova e della sua evoluzione. La lista degli ospiti chiamati a dare man forte tocca nomi già incontrati come Rorcal, Khelvin, Yog e Impure Wilhelmina, cioè buona parte di quella scena attiva sotto l’egida della Division Records e intenzionata a conquistare per la Svizzera un posto al sole in un ambito musicale caratterizzato dal suffisso “post” (-noise, -core, -metal…). Il risultato è un disco sfaccettato, forse persino troppo, ma ricco di fascino, con un raggio d’azione capace di unire un mood più notturno e dilatato a una formula più densa e potente, con il basso che sembra chiamare in causa direttamente Eric Wood (MITB/Bastard Noise). Le dicotomie chiari/scuri e mood sperimentale/furia postcore rendono Epic Morning un solido esempio di apertura mentale e bravura a giocare con le armi in dotazione, inoltre permettono la coesistenza di dinamiche interne che mantengono sempre ben viva l’attenzione dell’ascoltatore. In futuro sarebbe interessante osservare una maggiore coesione tra le varie anime, ma si è già detto di come questo album rappresenti una sorta di foto in movimento, per cui non resta che godersi l’oggi in attesa degli sviluppi futuri.