LILI REFRAIN, ULU
ULU rappresenta un momento di transizione tra il passato di Lili Refrain e il nuovo album in preparazione, una sorta di sosta lungo il tragitto per osservare ciò che si è fatto in precedenza e iniziare a comprendere quali siano i nuovi traguardi da raggiungere per far progredire la propria forma espressiva. Il disco, in particolare, mette in campo un armamentario più complesso e toglie la centralità alle chitarre per dare spazio a synth e timpani. Per fotografare questo momento, Lili Refrain ha voluto mantenere quanto più possibile la spontaneità dei tre brani qui presenti grazie a una registrazione dal vivo presso il 16th Cellar Studio di Roma, così da non perdere la botta e l’emotività delle composizioni. Nasce così ULU, raccoglitore atipico per queste testimonianze di un cambiamento in atto, col quale non si dà un taglio netto a un passato recente che ha portato non poche soddisfazioni, ma al contempo si aprono nuovi scenari e si toglie quella sicurezza che ormai l’accoppiata voce/chitarra portava con sé. In breve, ci si trova di fronte a una piccola rivoluzione all’interno di un linguaggio che ormai si era affinato a tal punto da rischiare di non provocare più brividi e di lasciare inappagata in primis la musicista, oggi decisa (almeno a giudicare da questo primo assaggio) a giocare su più fronti al fine di ottenere una maggiore profondità nel tratto e sondare nuove potenzialità grazie alla gamma di suoni ottenibili con l’aggiunta dei nuovi strumenti. L’idea è quella di ampliare anche il tipo di immaginari tratteggiati con la musica, grazie ai molteplici riferimenti a tradizioni e culture antiche (con un occhio particolare alla Mesopotamia e agli studi astronomici contenuti nel MUL.APIN), richiami che si riflettono nella figura di un albero a rappresentare l’unione tra terra e cielo, bassi e alti, pulsioni ritmiche e sonorità eteree. L’antipasto convince e offre spunti interessanti, sarà il prossimo album a dirci quali di essi saranno ampliati e quali lasciati, soprattutto come verranno combinati per dar forma all’evoluzione in atto. Dato che di sperimentare si trattava, si è anche osato sul formato, visto che ULU non ha un vero supporto fonografico, ma prende la forma di un poster serigrafato, nato grazie alla collaborazione con Francesco Viscuso e il team di Screamprinting (un codice per scaricare i brani, infine, è allegato a questo poster, acquistabile solo durante i concerti in modo da rendere ancora più saldo il legame con l’esperienza personale e l’interazione tra autrice e pubblico). Una scusa in più per rivedere dal vivo un nome che abbiamo incrociato spesso e che continueremo a seguire con attenzione.
Tracklist
01. GULA
02. TERRA 2.0
03. MUL