Le Guess Who? 2023
Utrecht, 9-12 novembre 2023, varie location.
Per quattro giorni e quattro notti, dal 9 al 12 novembre, Utrecht, antica città olandese di origini romane, si è trasformata nella capitale mondiale delle nuove musiche del mondo con la 16ma edizione del Festival Le Guess Who?.
Oltre 150 artisti hanno invaso teatri, chiese, hangar e club cittadini, ma con centro nevralgico – da cui si sono irradiati a raggiera gli eventi – il Tivoli Vredenburg, avveniristico edificio inaugurato nel 2014, che con i suoi spazi come la Grote Zaal, la Ronda, la Pandora, la Hertz, la Cloud Nine, il Club Nine ed il Rabo Open Stage, ambienti tutti progettati acusticamente per adattarsi a ogni musica, costituisce il motore pulsante della scena artistica olandese.
Oltre alla direzione artistica specifica dei curatori del Le Guess Who?, anche quest’anno si è rinnovata l’usanza dell’affido di alcune sezioni ad artisti provenienti da tutti gli ambiti. Impressionante il cartellone, di cui citiamo solo qualche nome per capire quale sia la portata qualitativa: African Head Charge, Bill Orcutt, Colleen, Holy Tongue, Lost Girls, Mong Tong, The Necks, Wolf Eyes, Caterina Barbieri + Space Afrika e MFO, Stereolab, Tom Skinner, Domenico Lancellotti, Jarak Qaribak, Faiz Ali Faiz, Le Cri Du Caire, Josephine Foster, Mayssa Jallad, Nihiloxica, Ndox Electrique, Sanam…
Con la curatela di Laetitia Sadier & Tim Gane (Stereolab): Irreversible Entanglements, Bitchin Bajas, Bombino, ESG, James Holden, Kali Malone con Stephen O’Malley e Lucy Railton, Tom Skinner, Stereolab…
Con la curatela di Slauson Malone 1 (Jasper Marsalis, figlio di Wynton): Richard Dawson, Crystallmess, Mysha, Ahia Simone, Ebun Sodipo, Mark Leckey…
Con la cura dell’ingegnere del suono egiziana Heba Kadry: 3Phaz, Alessandro Cortini, Faten Kanaan, Amina Alaoui, El Kontessa, Julmud, Marta Salogni e Valentina Magaletti, Vessel, Deena Abdelwahed e Jbal Rrsas…
Con la cura di Nala Sinephro (arpista belga di origini caraibiche): Zakia, Nyokabi Kariuki, Nok Cultural Ensemble, Layla Rutheford, Aya…
Nella sezione Hidden Music, dedicata alle musiche etniche/tradizionali, Ustad Noor Bakhsh, Pankisi Ensemblke, Rohman Memmodli, The Good Ones, Sophie Nzayisenga.
Nella sezione Cosmos Live: Ale Hop e Laura Robles, Bengal Chemicals, Ruhal Qalsar, YL Hool… le altre quattro sezioni, con relativi concerti ed eventi, sono state la U?present, l’Embassies, Insolar Night e l’Ampfeminine!
In conclusione, ecco i concerti che hanno segnato particolarmente questa edizione con delle performance di straordinaria intensità artistica ma anche i più emozionanti: all’Hertz Mayssa Jallad col progetto “The Battle of the Hotels”, Ndox Electrique di François Cambuzat e Gianna Greco con lo straordinario ensemble di musicisti e danzatrici provenienti dal Senegal, la meraviglia del trio australiano The Necks (Chris Abrahams – Tony Buck – Lloyd Swanton), la Natural Information Society di Joshua Abrams, da NYC il funk no-wave delle sorelle Scroggins, redivive e incantevoli as ESG, con l’indomabile Renee che nonostante gli “acciacchi” infine danza anche lei insieme ai mille e più spettatori del Ronda, scatenando una generale infinita ovazione.
Nella JakobiKerk le musiche di Pauline Anna Strom reinterpretate dai Revox a bobine di Marta Salogni, ancora al Ronda con Deena Abdelwahed all’elettronica assieme a Khalil Hentati all’Outar, modificato in un set letteralmente pazzesco per le poliritmie messe in atto, alla Janskerk Ustad Noor Bakhsh al Benju psichedelia dal Balucistan, al Cloud Nine il trio del chitarrista Rehman Memmedli dall’Azerbaijan, sorta di surf-music al fulmicotone in salsa centroasiatica, nell’immensa Grote Zaal l’ensemble di musica Qawali proveniente dal Pakistan con alla voce il leader (erede di Nusrat Fateh Ali Khan) Faiz Ali Faiz, senza dimenticare la carezza del live di Rhys Chatham al club De Helling alle due del pomeriggio di domenica, il jazz di derivazione colemaniana di Irreversible Entanglements con Moor Mother sempre sugli scudi e gli infiniti Anti Pop Consortium al gran completo!