THE LAY LLAMAS, The Lay Llamas
The Lay Llamas è il progetto di Nicola Giunta (qui coadiuvato da vari ospiti a percussioni, basso, synth, voce…), che collabora anche con noi e, come spesso capita oggi, vive la musica in tutti i modi possibili: scrivendone, studiandola e facendola. La cassetta eponima esce per Jozik Records, diy label finlandese dedita all’edizione del momento (la cassetta), nella quale racchiudere le stranezze underground contemporanee. In buona sostanza Lay Llamas si muove lungo territori di confine parecchio esplorati durante questi ultimi anni: una sorta di eclettismo postmoderno che vede fondersi insieme richiami all’Africa, al noise, al funk, al dub, al kraut e al drone/ambient/sperimentale. In Italia chi sta provando a fare cose simili – non identiche – tutto sommato è Donato Epiro, sia come solista sia come Sturmundrugs (e certo primitivismo, ovviamente, appartiene pure ai suoi Cannibal Movie). Inoltre la licenziosità negli accostamenti di generi e nell’immaginare i titoli ricorda La Piramide Di Sangue, ma qui siamo veramente solo alla teoria, perché in concreto poi dalle casse dello stereo non escono le stesse cose.
Nella mente di Nicola I Lay Llamas sarebbero un popolo (nigeriano?) che compie un viaggio spaziale per approdare su un pianeta dove troverà il proprio monolito nero kubrickiano. Del resto si inizia con tribalismi e ritmi black e si finisce con una sorta di rumorosa psichedelia, perfetto commento della storia (o è la storia a essere perfetta per spiegare la musica?). Un certo Warren Ellis (non il musicista, però! Lo scrittore!), con tutto che sono pezzi solo strumentali, è riuscito a scrivere I swear to God, an actual Concept Album.
Con un fan così, a noi non serve aggiungere molto, se no poi ci accusate di essere di parte.