LAUGE & AES DANA, Terrene
Terrene, uscito a dicembre per l’etichetta di Lione Ultimae, testimonia l’incontro negli studi – sempre lionesi – fra il compositore, bassista e sound designer francese Vincent Villuis (Aes Dana) e il danese Henrik Laugesen (Lauge), riportando finalmente ai fasti dei primi anni 2000 la famigerata elettronica ambient: ebbene, absit iniuria verbis, ultimamente il genere – con rare eccezioni – faceva letteralmente cagare! Sia detto senza offesa e non staremo qui ad analizzare le numerose cause e concause, ma ecco che Lauge & Aes Dana proprio con Terrene svelano 75 minuti di musica Ambient densa, labirintica, un’elaboratissima miscela di dub up&downtempo immersivo e fascinoso. I brani hanno una durata minima di sei minuti fino ai sedici totali di “Terrene” (part 1-2) e sono da ascoltare tutti d’un fiato come fossero un’unica, lunga, caleidoscopica suite, dal preludio di “Aereochord” al magmatico finale di “Hindmost”.
Vincent Villius, che viene dalla scena industrial francese di fine millennio, in “solo” ha composto sei album di deep ambient effettivamente uno più bello dell’altro. Ne segnaliamo un paio: Portal Of Perception del 2005 e Inks del 2019. Henrik Laugesen, noto – oltre che come Lauge – anche con il moniker Collapsed Textures, arriva dal distretto di Gentofte (a due passi da Copenaghen, da dove proviene anche Agnes Obel) e dopo essersi fatto le ossa come dj nei club locali ha firmato il suo esordio nel 2011 con Microwave, e da un paio d’anni collabora anche con il nostro chitarrista, performer sardo Francesco Nicola Perra aka Perry Frank in ambito drone o meglio Wondrous Drone Soundscapes come Henrik e Francesco definiscono il loro fantastico progetto Selvascapes del 2021: si ecco, evidentemente ne parleremo ancora.
Nel frattempo ascoltare in modalità profonda Terrene sarà un ottimo viaggio esperienziale da intraprendere. Garantito dalla ditta TNN.