LARSEN, Arrival Vibrate
La band torinese torna dopo l’ep dello scorso anno, l’interessante Tiles, con questa tape uscita, non a caso, proprio per la sezione dedicata alle cassette della Important Records, e nella stessa serie che ha ospitato Caterina Barbieri, Alberto Boccardi, Claudio Rocchetti & Pietro Riparbelli e Maurizio Bianchi.
Arrival Vibrate è un omaggio sincero a un amico che non c’è più: Z’EV (non c’è bisogno di presentazioni). È un lavoro che si divide sostanzialmente tra due poli, uno più evocativo, da cui riemerge l’amore per il minimalismo storico, i Velvet Underground e la drone-music, e quello con gli inserti più violenti, dove la chitarra la fa da padrona: questo passaggio avviene già nella prima parte, intorno al minuto sette circa. Il secondo lato, che contiene la medesima traccia ma rivista/remixata dall’amico John Duncan, non è da meno, tra sezioni dal sapore sacred-rock, dove un organo fa da maestoso contraltare a basso e batteria, e lunghe meditazioni più post-rock: pensate al lento fluire di un fiume che sfocia in un mare calmo ed allo stesso tempo mortifero. Il tutto è catturato dal vivo al Museo Nazionale del Cinema di Torino, ma l’atmosfera è talmente intima e rispettosa della performance che quello che la band sta suonando assomiglia tanto al contenuto di un classico album in studio. Bel colpo.