LARIX, S/t

I Larix sono un trio romano composto dal chitarrista Giacomo Ancillotto, da Emanuele Tomasi alla batteria e da Franz Rosati – di quest’ultimo ci siamo occupati ampiamente in passato – a sintetizzatori e sampler. Di fatto questo è il loro esordio, che sembra porre le basi per un progetto più a lungo termine, chissà…
Intanto si può dire che i tre amano lavorare principalmente sulle ritmiche e sull’atmosfera, che risultano sempre febbrili e nevrotiche, pensiamo alle reiterazioni electro-dark-rock di Untitled 2, anche se già la traccia di apertura aveva rotto le uova nel paniere con quella sua improvvisa esplosione di batteria, impetuosa e possente. Avvalora ancora di più questa tesi quello che pare un blues robotico e folle, cioè Untitled 5, a sottolineare la forza ipercinetica di un album complesso, ostico ed ottundente, che infatti nell’ultima traccia ti stordisce col suo incedere avant-jazz-metal, roba che fa subito tornare alla mente gli avvitamenti pesanti di un John Zorn in piena forma. Promossi.