LAMIEE./DRÒLO ENSEMBLE, The Deafening Moment Of The Whistle After The Noise
Nicholas Remondino (LAMIEE.) e Andrea Silvia Giordano, già protagonisti del progetto ŌTONN, allestiscono per la Shhpuma, sub-label della Clean Feed, un denso lavoro elettroacustico, dai caratteri originali e suggestivi. Le intuizioni portate avanti dai due multistrumentisti trovano ampio sviluppo grazie anche ai numerosi collaboratori che fanno del Dròlo Ensemble una sorta di piccolo supergruppo: troviamo infatti la flautista Mariasole De Pascali, i contrabbassisti Michele Anelli, Pietro Elia Barcellona e Roger Arntzen, Christian Thoma all’oboe, al corno inglese e al clarinetto basso, Cosimo Fiaschi al sax soprano, e un veterano della scena improvvisativa europea come Martin Mayes al corno francese e all’alphorn.
Cuore del progetto è l’alternarsi equilibrato di feedback, noise e ambient con il carattere folk di strumenti acustici come organetto, fisarmonica, oboe o clarinetto basso. Questo succedersi di atmosfere solo in apparenza contrastanti porta a una fusione, alla creazione di paesaggi sonori sospesi tra passato e futuro. L’esempio migliore della riuscita di quest’operazione è la lunga “òrgo – lotra – maculà”, con un susseguirsi di incontri di suoni singoli e l’affascinante spazio cameristico di oboe, corno francese e clarinetto basso, a costruzione di un territorio materico, striato dai piatti suonati con l’archetto. Rilevanti sono anche “soen – manch – stermé”, con inusuali momenti consonanti disturbati da inserti noisy sopra un sommovimento magmatico, e il disordinato tappeto ritmico di “niss – ceffi – contra”, alla cui pioggia di rumori fanno da contraltare continue incursioni acustiche. Vanno segnalate anche l’inquieta “liri – smens – artorn” e la conforme e levigata “nsun – vòrti – desvij”, mentre la chiusura del disco è affidata all’intrigante “creé – veuid – cherpa”, contraddistinta da blocchi armonici plasmati e trasfigurati con morbidezza.
I feedback, la voce trattata, i piatti, il synth e gli oggetti di Remondino si fondono alla perfezione con l’organetto, la fisarmonica e l’harmonium di Giordano: i due elaborano con originalità una musica sì dai tratti sperimentali e in sostanza priva di linee melodiche, ma dal cuore caldo, avvolgente, che senza dubbio incuriosisce e attrae l’ascoltatore. Un disco che pulsa di vitalità.