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LAMBS ‡, Malice

È passato parecchio tempo dal debutto Betrayed From Birth, quattro anni intervallati solo dai due pezzi contenuti nello split con gli Ill Neglect, segno che i Lambs hanno voluto prendersi il tempo necessario prima di consegnare al pubblico questo nuovo Malice, così da maturare e lavorare sugli equilibri interni della loro proposta. La band di Cesena, infatti, non rinuncia alla voglia di mischiare estremismi vari per ottenere un linguaggio attuale e distante dalle rigide divisioni in scene imperanti nello scorso millennio: il risultato si fa apprezzare per la ricerca di un percorso in cui black metal e crust si lasciano ricoprire da una patina melmosa di sludge che permea l’umore dei brani, senza dimenticare deviazioni verso le radici death e hardcore. L’ascoltatore si perde in una rete di grotte priva di luce e aria, le sue percezioni si alterano e fatica a trovare la via di uscita, un effetto accresciuto dall’alternanza di inglese e italiano nei testi (cfr. “Perfidia”) e dalle continue variazioni di velocità di marcia presenti lungo i cinque brani che compongono Malice. L’oscurità che caratterizza ogni ingrediente del disco, sia nelle sue componenti più ferocemente metal che nelle derive più sperimentali, va a donare una forte impronta atmosferica all’insieme e offre una chiave di lettura per mantenere la rotta all’interno del labirinto costruito dai Lambs in quello che appare un netto passo in avanti rispetto al passato. Se, dunque, non si sta parlando di un lavoro che esula dalle influenze attuali in tema di contaminazione e che guarda senza farne mistero alla cosiddetta scena post, appare evidente lo sforzo per assicurarsi una nicchia personale al suo interno e la voglia di uscire dai cliché della stessa. È evidente come ormai la sopravvivenza si giochi proprio sulla capacità di imprimersi in mente così da evitare di affogare nel magma dei tanti concorrenti, un traguardo che ci sentiamo di definire raggiunto e che ci auguriamo la formazione saprà andare sempre più a consolidare nel prossimo futuro.