LAGS, Pilot
I romani Lags propongono una miscela ben equilibrata di punk, hardcore e derive “post” dal forte taglio melodico, ma non nascondono tendenze noise e la voglia di andare al di fuori dagli schemi usuali. Si potrebbero definire una miscela tra vecchia scuola (Dag Nasty e Hüsker Dü i primi due nomi che vengono in mente) ed eresia “post” (leggi, ad esempio, At The Drive In), maneggiata con una sensibilità tutta attuale e un occhio rivolto all’indie meno pacioccoso e più genuino. Noi ci arriviamo in netto ritardo, ma sarebbe stato un peccato non segnalare Pilot, proprio perché vibra di personalità, quasi ripartisse da una musica ormai stravolta e privata della sua anima dalle troppe tentazioni commerciali per riannodarla alle sue radici e mostrare ciò che sarebbe potuta essere qualora all’epoca ci si fosse mantenuti con i piedi per terra. Il tutto viene usato dalla band per creare un vero e proprio diario di bordo da condividere con l’ascoltatore e assume le fattezze di undici canzoni da mandare giù tutte d’un fiato. Tra speranze e delusioni, piccolo battaglie personali e temi di ampio respiro, i Lags ci dimostrano come ancora oggi certe sonorità possano risultare fresche e colpire nel segno, al netto di nostalgie e pedisseque rivisitazioni, proprio perché sentite come proprie e riportate a nuova vita. La via giusta alla melodia nel punk.