LA PIRAMIDE DI SANGUE, 13/7/2012

La Piramide Di Sangue

Bologna, XM24.

Freschi di debutto per la Sound Of Cobra, e con il decisivo apporto di Boring Machines, mi fiondo all’XM per godermi il loro act. Sapevo di trovare un settetto pronto a fare sfaceli, e vengo accontentato.

Andiamo con ordine: per la cronaca, l’evento della serata è parte di una due giorni dedicata alle musiche pesanti di area noise-hardcore (ma non solo) chiamata Midsummer Soul Festival, visto che la sera successiva ci sono, tra gli altri, Raein e Valerian Swing.

Prima del gruppo dallo strambo moniker ci imbattiamo nei Clover, duo drums&guitar emiliano-romagnolo che pesta come un macigno e presenta orgoglioso i suoi riff – tra Melvins e Unsane – ficcati a forza nel recinto dell’hardcore. Dignitosi, ma devono ancora farne di strada.

Ci sarebbero poi i leccesi Non Toccate Miranda, ma suonano dopo il gruppo per il quale siamo lì, ed è già troppo tardi per rimanere.

Tebe è il primo parto della Piramide e i ragazzi hanno iniziato a macinare chilometri per proporre la loro creatura. Ci sono in mezzo membri di Movie Star Junkies (uno per tutti, Stefano Isaia, che aveva già usato questo nome per una cassetta uscita lo scorso anno), dunque sono piemontesi e sembrano avere una marcia in più rispetto agli altri. Tra clarinetto, due chitarre, effetti, due bassi, batteria e tastierina, questo nuovo progetto fa centro, inscenando un live tostissimo dove si alternano umori orientaleggianti ad improvvise febbri zorniane (quelle violente dei vecchi Naked City). Il disco viene proposto quasi per intero e mi accorgo che l’eco cinematico che mi aspettavo è meno preponderante di quanto pensassi. Ve li ricordate i Secret Chiefs 3? Ecco, fateli suonare con i Master Musicians Of Bukkake ed avrete questa sorta di possente wall of sound. La differenza che passa con i musicisti sopracitati è che forse in Italia viene più naturale mescolare quei suoni senza sembrare per forza etnici (in questo i campioni assoluti rimangono di sicuro i grandi Cannibal Movie). Ora, considerazioni musicofile a parte, il set m’è piaciuto, specie quando si combinavano lo space rock e le melodie con quelle improvvise vampate metalliche al limite della sopportazione uditiva (ma la parte del leone è comunque dello strumento a fiato, non c’è dubbio). Come da prassi, e visto il pauperismo spinto del locale, a un certo punto salta pure la corrente elettrica, ma i musicisti non si lasciano impressionare e, dopo che viene ripristinato il tutto, riprendono la performance come se nulla fosse accaduto. Sono ancora agli inizi, ma promettono bene.

La Piramide Di Sangue

Concedetemi poi una considerazione finale: è la solita storia, lo so, ma perché in questo paese i concerti devono quasi sempre cominciare a orari improponibili? Con questo tarlo in testa me ne torno a casa, stremato ma contento.

Grazie a Michele Maglio per le foto