LA NOTTE DEI LUNGHI COLTELLI, Morte A Credito
Karim Qqru è alla sua prima prova solista (quest’anno tocca pure ad Appino), mentre gli Zen Circus si riposano un attimo, almeno sino al 2014, appuntamento fissato per il nuovo disco. Con Izio Orsini e Ale Lera a completare il gruppo, il fascino del progetto si disvela lentamente, ben dopo i primi ascolti.
Non è un caso che ne “La Notte Dei Lunghi Coltelli” il violino stia nelle mani di Nicola Manzan: magari Morte A Credito non abbraccia del tutto il nichilismo grind devastante di Bologna Violenta, ma il contesto culturale, il mood generale, le mazzate abrasive i cantati a voce distrutta fanno pensare a delle somiglianze, anche se coi paragoni si finisce qui. Tra fascinazioni artistiche che passano da Céline a Camus, l’aria che si respira è da fine dei tempi: i pezzi hanno tutti un’ombra più nera del solito e – nonostante si salti senza difficoltà da bagni di synth assassini a spaccati hardcore pestoni e mortiferi – c’è questo forte senso di continuità di fondo. Morte A Credito è forza propulsiva che ti stende per darti la scossa per stare meglio, un gorgo di nichilismo incazzato che non lascia indifferenti e mostra una versatilità quasi inaspettata. Magari, a ragionarci un po’ su, sarebbe venuto fuori qualcosa di ancora più organico e ricco, ma è molto probabile che questo avrebbe smorzato quell’urgenza al napalm che aleggia in ogni pezzo.
Tracklist
01. La Caduta
02. J’Ai Toujours Été Intact De Dieu
03. La Nave Marcia
04. Ivan Iljc
05. DDR
06. Morte A Credito
07. D’Isco Deo
08. Levami Le Mani Dalla Faccia
09. La Notte Dei Lunghi Coltelli