LA CUENTA, La Confessione Di Antonius Block [+ full album stream]
I La Cuenta sono da sempre nel nostro radar, rappresentanti di quella Firenze che abbiamo scelto come nostra meta preferita e Capitale (im)morale del male in forma sonora.
Tornano oggi con un unico lungo brano che prende le mosse dal film di Ingmar Bergman “Il Settimo Sigillo” per rendere in note un discorso sulla morte e sull’illusione dell’esistenza di un dio. Ovviamente, ciò che conta è il qui e ora, l’esistenza stessa e il suo protrarsi come una continua partita dall’esito ovviamente segnato e ineluttabile, tema caro all’esistenzialismo e da cui si parte per costruire una composizione di trentacinque minuti. Qui lo stile del duo si palesa in ogni sua sfumatura, grazie anche a variazioni d’umore che si stagliano su un tappeto dolente di drone-doom e rimandi sludge, con melodie stranianti che si contorcono sotto la coltre di distorsione e offrono un appiglio all’ascoltatore per non perdersi completamente nel buio di una navigazione senza stelle. Al solito, i La Cuenta riescono a imporre una loro cifra, che si distacca dalla reiterazione di modelli affermati per donare alla scrittura un mood profondo e una dinamica in crescendo, sorretta dall’opera fondamentale della batteria, qui slegata da qualsiasi finalità puramente ritmica per contrappuntare e accentare lo snodarsi della traccia. Va segnalata anche la presenza di un ospite d’eccezione come Naresh Ran alla viola, impegnato a interagire con i layer di chitarra così da aggiungere ancora un sapore a questa Confessione musicale.
Certo, è musica in un’accezione non comune, distante dalla forma canzone proprio perché costruita come un flusso di coscienza continuo e figlio di un approccio sperimentale/estremo che si slega dal comune sentire, eppure nient’affatto fine a se stessa od ostica, proprio perché in grado di assorbire e condurre per mano in un viaggio dai forti tratti onirici e dai molti cambi di stato d’animo e intensità. Appare, quindi, del tutto giustificato l’interesse di alcune delle etichette più attive nel dar voce al sottobosco nazionale. Al solito, noi tentiamo di render conto di quanto succede nella speranza di dare il nostro contributo e, al contempo, di offrire ai nostri lettori spunti di riflessione non banali. Buon ascolto.