KÜCHEN / FERNÁNDEZ / KAUČIČ, The Steps That Resonate
Anime e corpi di miriadi di progetti, il sassofonista svedese Küchen (Angles 9, soprano, sopranino e piccole percussioni), il pianista spagnolo Fernández e il percussionista sloveno Kaučič danno letteralmente fuoco alle polveri in questa splendida improvvisazione catturata al BCMF Festival di Šmartno, nel Collio sloveno, e pubblicata dalla polacca Not Two Records. Di come Kaučič sia un rabdomante della musica creativa abbiamo già parlato a più riprese, i due partners in crime non gli sono da meno e cospirano senza requie con fitte trame che svariano da esercizi di acrobazia sul limitare del silenzio a esplosioni vulcaniche. Il tutto con un controllo del suono, un’ispirazione ed un sentire telepatico che hanno del prodigioso. Grammatiche liberissime per un discorso istantaneo che ha la complessità di un’Odissea ed invece è un canto rauco dell’istante, abitato da un mood luminoso, primitivo, selvatico, apocalittico. Queste musiche convocano le divinità dei cieli e delle terre: nel mistero che si annida dentro alla cordiere del pianoforte, nel tasto bianco per la nota nera, nelle urla del sassofono e nei rituali ctoni della batteria espansa sono custoditi, intatti, la gioia e il fascino che la musica libera continua ad esercitare sulle nostre orecchie. Un disco per gli introdotti al segreto dell’impro-jazz della più bell’acqua: non c’è nulla da capire, nulla da aggiungere, nulla da chiosare. Sono solo didascalie, tentativi di chiudere in un angolo il buio che avanza nei secoli, nelle stanze. Siamo animali pensanti e abbiamo cominciato a produrre suoni per imitare la natura, per lenire il timore di una tempesta, per scacciare lupi, orsi. Lo eravamo, lo saremo. Passi che risuonano: orme, epica infranta, ombre, vita. Poi spariremo, poi morte. Ascoltate questo cd.