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KRISTOFFER NYSTRÖM ORKESTER, Overlook Hotel

Overlook Hotel

Per la seconda volta Megaptera e il leader degli ormai sciolti V:28 si incontrano in territori industrial, ambient e noise. Il primo disco, uscito ormai un po’ di anni fa sempre su Malignant, era soprattutto basato sul rumore. In questo caso i due spaziano molto di più, liberi da condizionamenti di sorta e apparentemente insieme solo all’insegna del più sano divertimento con la loro musica preferita. Niente di più, niente di meno. Se ci fossero dubbi, basta dare un’occhiata all’interno della confezione.

Occorre partire dalle storie personali del duo: Megaptera (Peter Nyström, poi dietro al moniker Negru Voda) è stato più di vent’anni fa uno dei progetti-simbolo della prima era Cold Meat Industry: contesto lo-fi, dark ambient, death industrial, sample cinematografici inquietanti, suoni percussivi tanto diradati quanto potenti. V:28 (Kristoffer Oustad) era il tentativo di una band di metal estremo di accogliere al suo interno le suggestioni provenienti proprio dal mondo Cold Meat, in leggero anticipo sui tempi, visto come vanno oggi le cose. Anche in questo caso Kristoffer sembra lasciare un po’ più spazio alle idee di Peter, presumibilmente però cercando di donare al tutto una produzione più potente. Questo non gli impedisce in un paio di occasioni di tirare fuori dei convincentissimi beat da una drum machine (secondo me sono nel suo stile e non in quello del suo amico svedese): “Cleaning Still Houses” e “Vulgalina Fever”, in questo senso, sono due giganti industriale dal passo devastante, un mix di Test Dept., certi SPK, certa EBM degli albori e Peter Nyström stesso, in una possibile versione aggiornata al 2012. In generale, comunque, Overlook Hotel si porta dietro quel disagio di Megaptera e lo fa flirtare maggiormente con la bestialità del noise, come ad esempio in “Helvetesfallet”, che possiede un’atmosfera disturbante, resa tale per noi anche dai campionamenti incomprensibili di dialoghi svedesi, e che sfocia in una seconda metà segnata da un loop elettrico, aggressivo e a volume spropositato. Alla fine dell’ascolto (“Astronaut 47”), tra variazioni sul tema e re-incastro di elementi conosciuti, rimane la sensazione di aver preso parte a un buon revival. Oltretutto il disco insinua il dubbio che all’epoca la povertà di mezzi della scena non sia stata solo una benedizione (parte del fascino di quelle atmosfere era dovuta alla loro natura grezza), bensì, talvolta,un limite, data la forza con la quale certe tracce di Overlook Hotel impattano su chi ascolta, senza che per questo sembrino imperdonabilmente tutte laccate e patinate.

Tracklist

01. The Night Corridor
02. Cleaning Still Houses
03. The Tale and the Variation
04. Industrial Pale Ale
05. Becoming the Green
06. Vulgalina Fever
07. Helvetesfallet
08. It’s a Test
09. Ned I det Bunnløse
10. Astronaut 47