KOSMOS-76, New World Soldiers
Dietro questo nome apertamente cyber si cela Mauro Martinuz, dietro ai dischi di Cannibal Movie, Father Murphy, Umanzuki, tra gli altri; opera da tempo nel suo studio di produzione berlinese Transfert Lab, collabora con la compagnia teatrale Anagoor e ha fatto uscire lavori solisti come Air Protection Office e King Of Tuna. New World Soldiers è un ep – diffuso per ora solo in digitale e pensato per un cortometraggio ancora inedito – che vi farà entrare nel suo mondo scopertamente carpenteriano (le tastiere di “Trust The Eye” e “Wired And Sound” si avvicinano molto ai brani del recente Lost Themes), mentre “Night Vision” è come una visione distorta di elettronica, va specificato in ottica produttiva molto Novanta. L’incubo però continua: questa volta assume le sembianze di un viaggio nel sonno, in “Time Has Come”, industrial e fieramente marziale, ma non credo sia nelle intenzioni del musicista risultare solo affine a quel canone, semplicemente ci sento più tiro, soprattutto nella parte ritmica. Chiude “Whiteout”, lisergica e placida: qui è forte la sensazione di affondare in un dopo-mondo che non prevede vie d’uscita, e dunque Martinuz ci lascia come in sospeso. Come il mio giudizio, che ancora non sa come oggettivarsi nei confronti di New World Soldiers. Attendo comunque le prossime mosse.