KOMAH, Between Vice And Virtue
Presentati con un po’ troppa enfasi come gli eredi belgi del Machine Head sound, i Komah sono riusciti in brevissimo tempo a ritagliarsi un nutrito seguito tra gli affezionati del moshpit. La solida reputazione di macchina da guerra costruita sul palco trova la sua compiuta espressione in un “post-thrash metal” aggressivo, potente e tremendamente efficace. A tre anni di distanza dall’album di debutto Straight Line e a seguito – appunto – di un’intensa attività on stage a supporto dei Pro-Pain (Gary Meskil e Adam Phillips, del resto, qui sono special guest), Between Vice And Virtue vede finalmente la luce con tutto il suo groove devastante.
Il gruppo formato nel 2007 da Luigi Chiarelli, chitarra e principale mente compositiva, ha innalzato di molto il proprio range qualitativo con l’innesto del nuovo frontman Leny Andrieux, capace con la sua voce abrasiva di trasmettere freddezza, distacco e alienazione. La precisione chirurgica dei riff e la sezione ritmica compatta rendono ossessivo il susseguirsi di pezzi contraddistinti dalla pressoché totale assenza di inserti solistici. Tra gli episodi più coinvolgenti troviamo “Beyond The Limits”, assalto brutale e senza compromessi, l’incalzante “Breaking Horns” coi suoi pesanti breakdown e “Destiny Written In Blood”, pezzo trascinante e articolato, potenziale asso da giocare nei live.
Ci troviamo di fronte un album cinico e molto diretto, esaltato da un suono dinamico ed energico, ideale per chi ascolta il thrash metal nella sue forme più evolute.
Tracklist
01. The Birth
02. One After The Other
03. Breaking Horns
04. A Humbling Experience
05. The King of Raptors (con Gary Meskil e Adam Phillips dei Pro-Pain)
06. Last Way To Cerberus
07. Beyond The Limits
08. Destiny Written In Blood
09. Hidden Sacrifice
10. The Hunt