KMRU & AHO SSAN, Limen
Questa collaborazione Camerun-Francia nasce all’Atonal di Berlino e finisce su Subtext. Visto il sound massimalista, sembra proprio commissionata da Subtext e non dai tedeschi. Limen, del resto, è fisico, devastante, e si trova ai livelli di Emptyset, Jebanasam (soprattutto Jebanasam, soprattutto Continuum) e Porter, coi quali secondo me ha in comune un’estetica che da queste parti abbiamo approfondito moltissimo, anche sentendo direttamente gli artisti. Ho visto solo il film e non ho mai letto il manga, ma non ho problemi a credere che questo disco sia davvero in qualche modo influenzato da “Akira” di Ōtomo: il suono rompe tutti gli argini e non c’è sequenza migliore di questa qui sotto per rappresentarlo.
Aggiungerei, ma è un po’ una mia fissa, un che di alieno che si direbbe imparentato con la colonna sonora di “Annihilation” (sì, è tutto uno stare sopra le righe qua) della premiata ditta Barrow – Salisbury. Se durante gli anni Dieci qualcuno ha un po’ previsto le Apocalissi recenti, Kamaru e Aho Ssan ci sono finiti in mezzo: non saranno pionieri, ma sono l’audio perfetto per questi eventi enormi e per certi versi non-umani nei quali siamo coinvolti, basta scegliere: una pandemia, un disastro naturale (penso agli incendi australiani), un’esplosione nucleare prossima ventura.