KINZUA, None Of The Above
Breve premessa: in tre dei cinque negozi di dischi dove sono entrato a febbraio a Berlino, cioè SpaceHall, Hard Wax e persino l’istituzionale Dussmann das KulturKaufhaus, a un dato momento veniva suonato questo misterioso doppio vinile, dunque proprio non potevo far finta di nulla, ed eccoci qui a parlarne: None Of The Above di Kinzua, pubblicato a gennaio dalla Offen Music di Düsseldorf (indizio pesante su quel che andremo ad ascoltare), è il debutto del duo formato da Lucas Brell e Marvin Uhde, ex Qnete. Provenienti da Lipsia e Brema, stabilitisi a Berlino, esordiscono con la ragione sociale “Kinzua” con un album tanto astratto quanto materico, ritmi ciondolanti su di un’elettronica gommosa che a tratti ricorda perfino i Can di album come Soon Over Babaluma o Tago Mago, direi complimento massimo per due musicisti che dall’interno della tradizione eterodossa del “Krautrock” poi si avventurano in episodi molto più personali, (in particolare dal quinto pezzo in poi, “Memory Man”) che prendono forma e sostanza in maniera stupefacente. Trattasi d’altronde di album monstre dalla durata di quasi ottanta minuti e che dunque ha tempo e modo per svolgersi: “Heidi & Peter” sembra la colonna sonora di “Alice nelle Città” final cut 2023 (ebbene sì, Can again), “Surface” è un volo in deltaplano sopra un vulcano in ebollizione, è una traccia materica e allo stesso tempo aerea, infuocata. “Final Thoughts” è come se HAL di “2001 – A Space Odyssey” si fosse svegliato dopo cinquant’anni di letargo, chiedendoci aiuto. Poi arriva “Sahara” e siamo proprio da quelle parti: percussioni distanti, il vento forte che sale, siamo nella tempesta, e poiarrivano le ancor più desertiche “Sandship” e “Gobi”, decisamente allucinate, ed è lì che spunta il fantasma, genio benevolo, di Muslimgauze/Bryn Jones (1961-1999), che ci guida, ci prende per mano anche se in realtà siamo negli M90 Remise Studios di Berlino e/o nei favolosi CSG di Lipsia. “The Dancing Snake” vede la partecipazione di Giulia Fournier-Mercadante (Gigi FM), che interpreta l’omonimo testo di Charles Beaudelaire, tratto da “I Fiori del Male”: “quanto mi piace, cara indolente, del tuo corpo splendido, vedere come stoffa ondeggiante, brillar l’epidermide…”. “Fingers Crossed”, “Butterfly”, “Breath” e “Drop”, invece, sono pura EBM trattata alla ceralacca, appiccicosa materia sonora. Infine arrivano i tredici minuti e passa della title-track, che, parafrasando Paolo Conte, “se la lucertola è il riassunto del coccodrillo, allora il tango è il riassunto della vita”, ebbene allora “None Of The Above Teaser/Megamix” è il riassunto del Krautrock come noi l’abbiamo conosciuto.
Grande doppio album, bella pure la copertina di Himbeer Pepe: non si può che augurare un futuro radioso a Lukas Brell e Marvin Uhde, in arte Kinzua.