Il 22 settembre a Napoli c’è Kevin Drumm
Riceviamo e pubblichiamo. È il primo evento de La Digestion. Più sotto spieghiamo cos’è. Se siete curiosi di saperne di più sull’underground napoletano, clickate qui.
KEVIN DRUMM / BN
+ OLIVIER DI PLACIDO
22 settembre / ore 20.30 / Museo Hermann Nitsch
Protagonista del primo evento de La Digestion sarà Kevin Drumm, figura enigmatica della scena elettronica internazionale e senza dubbio tra più le influenti dell’ultimo ventennio.
Di stanza a Chicago sin dal 1991, Kevin Drumm inizia il suo viaggio musicale con la chitarra preparata, portando lo strumento oltre i suoi stessi limiti attraverso modifiche strutturali, l’uso di magneti e catene. Si sposta poi sempre più sull’elettronica “rumorosa”, rivelando sempre nuovi aspetti del suo talento e della sua personalità unica, capace di esprimere punti di vista inediti sia nella pratica strumentale sia nei lavori di elettronica pura. Drumm fonde senza soluzione di continuità il mondo del suono acustico e il mondo dell’elettronica, in bilico tra silenzio e deflagrazione, rimanendo però sempre impeccabilmente musicale.
Ha registrato e suonato con – tra gli altri – Tony Conrad, Phill Niblock, Jim O’Rourke, Mimeo, Mats Gustaffson, John Butcher, Thomas Ankersmit, Taku Sugimoto, Axel Dorner, Martin Tétreault, Ralf Wehowksy…
LIMITED SCOPE
Per il primo appuntamento de la Digestion, Kevin Drumm è stato invitato a collaborare con un duo di video-maker napoletani. A distanza, attraverso conversazioni skype e scambi di mail, Drumm e il duo BN si sono interrogati sul tema della visibilità e dell’udibilità in relazione al concetto di limite.
Limitare il raggio del vedibile e dell’udibile o estenderlo oltre i confini che regolano la quotidianità.
Condursi, volontariamente, in spazi apparentemente angusti per scoprire vallate.
Scegliere, deliberatamente, di ridurre le possibilità, di preferire un punto ad un altro.
I risultati dei loro rispettivi lavori si incontreranno per la prima volta la sera del 22 settembre in un dialogo teso e imprevedibile.
opening ACT: Olivier Di Placido
Olivier Di Placido è un chitarrista francese. Nel corso degli anni ha sviluppato un approccio assolutamente unico al suo strumento che nelle sue mani si tramuta ora in un giradischi, ora in un sintetizzatore, ora in un’orchestra gamelan. Ossessionato dall’esplorazione di tutte le possibilità della chitarra, specialmente le più nascoste e periferiche, Olivier ha letteralmente inventato un nuovo strumento ibrido, con il manico non fissato e i pick-up mobili, che evoca l’immaginario di un corpo elettrico mutilato e riassemblato di volta in volta con cura chirurgica.
Da più di dieci anni suona in tutta Europa, collaborando con musicisti e improvvisatori come Mario De Vega, Artaud Rivière, Tony Buck, Anthea Caddy, Jassem Hindi, Friz Welch, SEC_, Crank Sturgeon, Francesco Gregoretti… partecipando a festival internazionali.
Museo Hermann Nitsch
Ingresso concerti / ore 20.30
Contributo associativo / 5 euro
FONDAZIONE MORRA – MUSEO NITSCH
Vico Lungo Pontecorvo, 29/d – 80135 Napoli
Tel. 081 5641655 Fax. 081 5641494
www.em-arts.org
www.fondazionemorra.org
www.museonitsch.org
ASSOCIAZIONE PHONURGIA
info.phonurgia@gmail.com
LA DIGESTION
musica ascoltata raramente
dal 22 settembre 2016 al 14 luglio 2017
Al via La Digestion (musica ascoltata raramente), festival dedicato alla musica di ricerca, frutto della collaborazione fra l’associazione culturale Phonurgia (fondata da Giulio Nocera, Mimmo Napolitano e Renato Grieco, giovani musicisti napoletani), la E-M Arts, la Fondazione Morra e il Museo Hermann Nitsch. Da decenni attive nella promozione e nella diffusione delle arti multimediali, queste tre organizzazioni hanno accolto la sollecitazione della neonata associazione Phonurgia con la volontà precisa e comune di ricondurre Napoli al centro del dibattito europeo attorno alle arti analogiche, digitali e performative.
Il festival si articola in sei appuntamenti dal 22 settembre 2016 a luglio 2017, con protagonisti internazionali, dagli Stati Uniti alla Corea, ponendo attenzione alle espressioni più estreme che normalmente restano fuori dai circuiti delle programmazioni ufficiali.
Obiettivo de La Digestion è mettere in circolo energie, attivare collaborazioni e dialoghi fra artisti, illuminare e animare la vitalità di alcuni luoghi cittadini.
I musicisti sono invitati a permanere nella città per esplorarla, per collaborare con musicisti italiani, incontrare il pubblico e svolgere dei laboratori, costruire quindi una relazione forte e continuativa con il tessuto di Napoli, la cui complessità e singolare capacità di traspirare e illuminare il reale ne fanno luogo ideale per il dibattito artistico e la sperimentazione.
I luoghi del festival sono scelti al fine di penetrare la città a vari livelli. In senso geografico, dislocando gli eventi in un percorso discendente/ascendente, dal Museo Nitsch al Centro Storico e viceversa. Sul piano sociale, selezionando zone che trattengono ancora diverse abilità e relazioni fra quartieri abitati da straordinarie comunità.
Il titolo del festival è mutuato dal poema sonoro La Digestion di Henri Chopin, geniale artista francese della Poésie Sonore, invitato in Italia dalla Fondazione Morra che ne ha tradotto e pubblicato numerosi libri e ne conserva un’ampia collezione di dattilopoemi.
Henri Chopin supera la soglia della lettera, retrocede alla lingua intesa come ‘organo’. Un giorno del 1972 Chopin ingoia una piccola sonda microfonica, registra su nastro magnetico i microrumori della cavità orale, ecco un nuovo universo. Il gesto avventato di Chopin è in realtà una dichiarazione di intenti; per il poeta si tratta di ingoiare la parola, fagocitarla, negarne il primato, ritornare alla zona in cui si genera la sillaba, abbandonare il cancro del linguaggio, digerirlo, defecarlo, slegarlo dai suoi vincoli significanti. La voce, per Chopin, è segnale interiore e gli impasti sonori si pongono come significative presenze al di là di ogni convenzione linguistica.
È in questa crepa fra suono e corpo che si inserisce La Digestion, prima edizione, un festival da pensare come un viaggio rischioso e irrefrenabile dentro le forme del suono, nelle intercapedini fra macchine elettroniche e strumenti analogici, nella caverna dello stomaco e nei cunicoli orofaringei, alle periferie estreme della materia sonica.
Idioletto è parola chiave del lavoro curatoriale che ispira il festival. L’idioletto, stando al Dizionario di retorica e stilistica di Angelo Marchese, è l’uso della lingua proprio di ogni individuo, il suo linguaggio o ‘stile’ personale, prescindendo dal gruppo in cui l’individuo è inserito. In ambito retorico-stilistico, l’idioletto viene associato, per lo più, ad una resistenza, opacità, singolarità dell’universo comunicativo e, forse, ad un’intrinseca contraddittorietà. Tuttavia, «l’idioletto» – citando Biagio Cepollaro – «non fa che ostentare, fino all’esasperazione, come un bimbo o come un saggio, la valenza drammaticamente comunicativa di chi non scivola nell’illusione della trasparenza». È per questa ragione che le esperienze artistiche a cui La Digestion rivolge l’attenzione sono non trasparenti e complesse, degli enigmi che richiedono grandezza d’animo e partecipazione, per generare continuamente nuove domande.
Di questo progetto ambizioso di ri-fondazione, che è inoltre un esperimento di ricongiungimento fra generazioni e fra mondi, La Digestion è solo il primo passo.
Un primo anno dedicato interamente alla musica con la ferma intenzione di estendere il festival con sezioni dedicate alle arti multimediali, al teatro e alla performance.
LA DIGESTION_prima edizione
a cura di Raffaella Morra, Giulio Nocera, Mimmo Napolitano, Renato Grieco
22 SETTEMBRE – Kevin Drumm
27 NOVEMBRE – Valerio Tricoli, AxisMundi, KNN, SEC_
27 GENNAIO – Stefano Costanzo, Marc Baron
23 MARZO – Michel Doneda + Le Quan Ninh, Les énervés + Xavier Charles
23 GIUGNO – Lee Hangjun + Hong Chulki + Will Guthrie (Independent Film Show 17th edition)
14 LUGLIO – Blood Stereo + Francesco Gregoretti
Ingresso alle performances ore 20:30
contributo associazione € 5