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KEIJI HAINO, MERZBOW, BALÁZS PÁNDI, Become The Discovered, Not The Discoverer

Become The Discovered, Not The Discoverer

L’amore di Balázs Pándi per le sonorità più estreme dell’Oriente più estremo sembra ormai acclarato, come pure il fatto che egli sia diventato una specie di batterista di fiducia in casa RareNoise Records: in particolare, quando si parla del signor Masami Akita in arte Merzbow, non è raro trovare l’ungherese dietro le pelli, sia dal vivo, sia in studio. Per la seconda volta (il precedente è un disco del 2016, sempre RareNoise) succede che a unirsi alla partita sia anche Keiji Haino, altra leggenda che cammina dell’impro-noise nipponico. Stavolta i tre ci prendono di sorpresa agendo quasi da power trio, con Merzbow e Haino che oltre a manipolare l’elettronica imbracciano chitarra (il primo) e basso elettrico (il secondo, cosa più unica che rara), in quello che è il frutto, privo di sovraincisioni, di una lunga sessione improvvisativa tenutasi due giorni dopo una loro performance dal vivo dello scorso anno in quel di Metz: l’unica cosa che ci siamo detti la sera prima di entrare in studio era di fare registrazioni da cinque a sette minuti, ma poi la prima è stata di oltre un’ora, testimonia il batterista.

Haino e Merzbow propongono nell’arco dei quattro lunghi episodi di cui si compone il disco una singolare quanto efficace rimasticatura della grammatica rock, pervenendo anche ad abbozzi di riff (traccia uno) o tentativi – subito abortiti – di articolare frasi musicali (traccia due). Il lavoro di Pándi risulta encomiabile nel suo tentativo di irreggimentare in qualche maniera l’estro dei due shōgun pur senza tenerne a freno le paturnie: con il suo drumming potente di ascendenza grindcore crea una sorta di contenitore ideale per l’elemento fortemente instabile dato dai suoni di Haino e Merzbow. Pur cercando di frantumare la gabbia ritmica con un andamento frastagliato e sublimemente lacunoso, anche quando si “limita” a punteggiare il potpourri di efferatezze sonore allestito dagli altri due, Balázs rimane un appiglio sicuro per l’ascoltatore in balia delle voragini e dei voli ascensionali di Become The Discovered, Not The Discoverer. Da prova estemporanea a operazione necessaria il passo è diventato decisamente breve.