KATATONIC SILENTIO, Live a GADA

Live a Gada è la testimonianza del percorso sonoro concepito e disegnato da Katatonic Silentio, alias della sound artist, ricercatrice e dj Mariachiara Troianiello, per l’etichetta e progetto di meditazione sonora DROVE di Eros Burimi. Gli spazi barocchi e sconsacrati della Chiesa di San Francesco de’ Macci a Firenze, insieme ai codici e alle posture di ascolto collettivo sperimentate proprio in questo luogo da DROVE nel corso del suo anno e mezzo di attività, sono stati i materiali vivi con cui Katatonic Silentio ha potuto declinare le proprie ricerche attorno alle dimensioni spaziali del suono. Indagini ben esplicite nel suo lavoro come membro del comitato scientifico di Usmaradio al Centro di Ricerca Interdipartimentale per la Radiofonia, ma che attraversano liminalmentetutte le sue produzioni musicali, e da cui emerge un equilibrio disciplinato che lega l’uso critico degli strumenti e dei linguaggi sonori a prospettive socio-antropologiche e studio dei media. Un approccio che sembra richiamare quell’aspirazione di “coinvolgere più di una sola stanza” espressa da Maryanne Amacher durante la presentazione dei suoi lavori radiofonici all’Ars Electronica di Linz del 1989, avendo però come campo di azione un contesto in cui le possibilità relazionali coinvolgono architetture analogiche, digitali e attorɜ umanɜ in ascolto in un medesimo punto geografico, quello della sede di GADA Playhouse.

A proiettare verso altrove intangibili intervengono quindi giochi di programmati delay e riverberi a cui si sommano le risposte dell’ambiente circostante, creando la suggestione di una sovrapposizione costante di piani che restituiscono l’immagine sonora di una mappa mundi animata da frequenze dai toni oscuri, segno distintivo dei lavori di Katatonic Silentio. Sono le relazioni tra mezzi e corpi a moltiplicare le dimensioni dello spazio, intercettando stanze interiori in cui il rigore delle leggi acustiche del suono viene informato sulle sfumature relazionali ed emotive dei corpi. Esplorare la dimensione spaziale del suono prende il significato di composizione di uno storytelling, strumento primo di immaginazione e costruzione di mondi altri, in cui la disposizione degli elementi sonori fa da bussola nella navigazione emozionale di questa cartografia: seguirla significa immergersi in un processo costante di vivere assieme i mondi che si stanno ascoltando e la possibilità di partecipare alla costruzione di relazioni mentre se ne tessono di nuovi.