JUGGERNAUT, Trama!
Conoscevamo già il nome Juggernaut, di cui avevamo apprezzato il precedente lavoro Where Mountains Walk, di certo però non eravamo preparati a fare i conti con questo Trama!, risultato di una vera e propria rivoluzione a livello di suoni e scrittura. L’uscita di ben tre componenti (indi la conseguente entrata di due nuovi) e la decisione di proseguire come formazione strumentale possono lasciar immaginare un cambio di rotta, ma non bastano a giustificare un simile capovolgimento delle prospettive e, soprattutto, la creazione di un lavoro che si muove su più piani e cattura l’ascoltatore in una realtà parallela (ma non troppo). Si pensi al Cluedo, ma senza delitto o, almeno, con un delitto morale e non fisico, ai film di denuncia sociale di Petri, agli anni Settanta, ma anche al sottobosco politico che ha disegnato l’Italia per come la conosciamo ora, vi si sovrapponga una scrittura che dal decennio di riferimento trae solo l’umore, un incipit nel modus operandi, per poi traghettarli nell’oggi e nella sensibilità tipica quello che chiamiamo “post” (mai come questa volta svincolato da termini aggiuntivi). L’attualità viene sottolineata anche dall’interazione con il blog della band, dove sono seminati ulteriori indizi, piccole indicazioni di rotta, sempre senza svelare del tutto una storia in continuo bilico tra realtà e finzione. Difficile immaginare un miglior esempio di musica che si fa cinema e sostituisce note a immagini, con i suoni a disegnare ambienti, situazioni, movimento, quasi a quella cena fossimo lì anche noi e potessimo osservare da una posizione privilegiata la discesa nel torbido del protagonista, vera e propria vittima attorno a cui viene tessuta la tela del ragno. Trama! non è però un disco costruito come una colonna sonora, è un’opera a sé stante con brani che si reggono in piedi da soli e si dipanano tra linguaggi differenti, uniti dal partecipare a un percorso fluido e allo stesso tempo cangiante. Si parla di sludge mutante che si salda alla scrittura dei grandi esponenti della musica italiana come Rota, Morricone, Piccioni, Trovajoli, con accenni di bossa nova e partiture dilatate durante le quali i tratti si fanno onirici e mesmerici, come in una lenta caduta negli abissi della psiche umana. Chi ascolta ripercorre una discesa lungo la quale si perde la bussola e ci si ritrova parte di un meccanismo che stritola e fa perdere le coordinate morali, fino ad assoggettarsi a un gioco di potere e comprenderne la portata solo una volta persa ogni possibilità di ritorno. Una crescita ben superiore anche alle buone aspettative e capace di proiettare il nome Juggernaut in una nuova categoria, certi che non si ha a che fare con uno dei soliti dischi strumentali ma di una creatura autonoma, lontana da cliché e stereotipi di genere, coraggiosa proprio per il suo guardare oltre e giocare la carta di una personalità di prima grandezza. Altro gran disco di fine 2014, che reclama un posto nelle famose playlist. Difficile chiedere di più.
Juggernaut in tour!
4 dicembre – Firenze @ Max Pub
5 dicembre – Bologna @ Freakout Club
6 dicembre – Udine @ Cas’Aupa
7 dicembre – Macerata @ Terminal
8 dicembre – Tuoro sul Trasimeno (Perugia) @ Circolo Kickapoo