JOZEF VAN WISSEM, We Adore You, You Have No Name [+ nuove date italiane]
Torna in questi giorni in Italia chi ha riportato in auge uno strumento che eravamo abituati a vedere ormai solo nelle pellicole su Robin Hood o fra le braccia di Martin, l’amico secchione di Bart Simpson che coltivava la sfortunata passione per il liuto. La musica del liutista olandese da anni trapiantato a Brooklyn è un pendolo in oscillazione continua fra gusto minimalista e vezzo barocco, fra rilettura del classico e sperimentazione timbrica, fra tenebra e squarci di luce abbacinante.
Il nuovo disco non esula da questa coesistenza di aspetti diversi e, come ci dimostra Van Wissem, non necessariamente opposti. Da una parte abbiamo brani che attingono alla tradizione come “Bow Down”, una “drinking song” che parla dell’usanza antica di bere alcolici al posto dell’acqua spesso contaminata da batteri nocivi (il medico londinese John Snow a metà del diciannovesimo secolo scoprì la relazione fra l’acqua e le epidemie di colera proprio rilevando come i birrai londinesi fossero meno colpiti dal morbo grazie alla pastorizzazione della bevanda prodotta), e “You Know That I Love You”, che altro non è che una rivisitazione in chiave drone del madrigale di Jacques Arcadelt contenuto nello spartito del “Suonatore di Liuto” del Caravaggio, commissionata originariamente all’olandese dall’Hermitage di San Pietroburgo in occasione del restauro dell’opera; dall’altra troviamo pezzi come “Deliverance”, una delle ormai rare occasioni in cui Jozef imbraccia la chitarra su disco, come “Unto Thee I Lift Up Mine Eyes“, una sarabanda barocca – scritta dal compositore classico per liuto Ennemond Gaultier – in cui però viene abbandonato il consueto stile per affidarsi a uno strumming chitarristico, o ancora come la traccia finale, un brano dai vaghi richiami orientaleggianti in cui si avverte tutta la magia del suono di Van Wissem, le corde che friggono, l’epidermide su di esse, il legno dello strumento. Consigliato il disco, assolutamente vietato perdersi il live se siete a tiro.
Con la data romana di oggi inizia un altro giro in Italia di Jozef Van Wissem. La locandina del tour rappresenta l’artista dentro la Kleine Berlin, ex rifugio antiaereo ed ex sistema di gallerie sotterranee usato dai nazisti che sarà teatro del suo concerto a Trieste del 23 febbraio.