JONESTOWN KIDS, 11
A leggere i nomi e scorrere le foto della band si precipita in un vortice di ricordi, almeno per chi come il sottoscritto ha fatto spesso la spola per assistere a concerti lungo la costa est su fin nell’Emilia e ha già visto in azione i membri dei Jonestown Kids in altre situazioni, volti noti con cui ci si è intrattenuti e che hanno lasciato traccia di sé in più di un’occasione. Il che va da sé, non vale una promozione sulla carta, semmai alza le aspettative e fa venir voglia di confrontarsi con questo debutto che offre all’ascoltatore una manciata di brani tra hardcore furioso e rallentamenti slabbrati, vocals urticanti e un drumming annichilente, il tutto senza cedere mai alla tentazione di sfociare nel caos puro, anche quando i ritmi si fanno forsennati e gli strumenti corrono a perdifiato. Perché i Jonestown Kids non perdono mai la voglia di scandire il ritmo e trascinare chiunque in un vortice sonoro fatto di discese e salite, corse a perdifiato e momenti in cui serve appoggiarsi al muro per riprender fiato, senza mai staccare l’occhio dalle proprie spalle per evitare di esser colti di sorpresa. Testi urlati in italiano come da miglior tradizione, esplosioni di rabbia cieca, potenza hardcore senza compromessi, ma anche voglia di non essere banali o scontati, come nella finale “Una Solida Convinzione”, brano che ha dalla sua una solida vena noise e un approccio obliquo che farà la gioia di chi vuol far ciondolare la testa al ritmo di un groove ossessivo e ipnotico che va via via sfaldandosi fino al concitato gran finale. Insomma, di carne al fuoco ce n’è molta e la sensazione è quella di avere a che fare con un nome da tener d’occhio, noi ce li segniamo nel taccuino e aspettiamo di vederli in azione dal vivo (tra l’altro, di recente si sono esibiti al Rottura Del Silenzio).