JOHNNY MARR, The Messenger
Quell’urgenza lì, di cui si ciancia tanto, in The Messenger c’è. Considerata la caratura del Signor Marr e la “storia” che rappresenta (con Morrissey e per conto suo), ci sarebbe già da non lamentarsi troppo. Hardcore fan o meno, si ascolta un disco di power pop/wave/Marr mood gustoso, dall’aerodinamica calibrata per andare spedito, tralasciando un po’ la tenuta. È anche (relativamente) provvisto di spigoli, così da non precipitare in baratri mainstream, quelli da suono levigato e impomatato per sbancare facile al botteghino. Particolare da non trascurare, poi, dati i trascorsi con gli Healers, riguarda le parti vocali: reggono bene, al di là del paragone che “nasce spontaneo”. Temi quasi opposti al canone Morrissey per quanto riguarda i testi, mentre il sapore british… non ci si ferma neanche a “parlarne”. Certo, fosse un disco arrivato dall’ennesima band residuato della nu wave anni Zero, The Messenger sarebbe stato accolto positivamente, ma senza troppo clamore o particolari attenzioni. Se non si cercano rinascite clamorose, allora ci si gode ogni pezzo.
Tracklist
01. The Right Thing Right
02. I Want The Heartbeat
03. European Me
04. Upstarts
05. Lockdown
06. The Messenger
07. Generate! Generate!
08. Say Demesine
09. Sun And Moon
10. The Crack Up
11. New Town Velocity
12. Word Starts Attack