JOHN, THE VOID, II [+ full album stream]
Tre chitarre, basso, batteria, elettronica (e voce): questi sono i sei John, The Void da Pordenone. John Void è il protagonista dell’esordio del gruppo: vive in un mondo simil-Matrix, a momenti ne prende coscienza, ma poi lo dimentica, in una specie di loop infernale.
I ragazzi suonano postmetal (fermi là! Fermi là ho detto!) e tutti sanno che, a proposito di andamento ciclico, questo non è il momento giusto per farlo, dato che il genere era diventato di moda, dunque sono nate ottocentomila band-clone che lo hanno affondato drammaticamente. Successe anche col death metal, ricordate? Adesso cosa ascoltiamo? Death metal di nuovo, tutto il giorno, perché la ruota gira. Questo esordio però funziona, e non solo perché il gruppo ha saputo creare un concept che compatta e dà personalità alla musica, un nome memorizzabile e si è tenuto molto sobria ed equilibrato su immagine ed artwork. Qui abbiamo pure buone melodie malinconiche, riff pesanti e scuri quanto basta, un uso molto intelligente e lineare dell’elettronica, che crea la giusta atmosfera e si lega all’immaginario del gruppo per quel non so che di spaziale che trasmette. Possiamo metterci a parlare delle influenze, quindi di Isis, Cult Of Luna, Neurosis, A Storm Of Light e – la butto lì – il binomio Godflesh-Jesu. Penso proprio che a casa di tutti i John, The Void ci siano parecchi dischi di queste band, ma se all’esordio riesci – facendo tue determinate lezioni – a creare qualcosa di coerente ed efficace, con un pizzico di personalità in controluce (penso alla parte elettronica), allora sei sulla buona strada. Per questo facciamo sentire l’album in anteprima (esce il 15 novembre).