JIM O’ROURKE, Shutting Down Here
È il sogno di molti. Visiti un’istituzione, una venue o un posto da giovane e da adulto ci lavori, suoni o persino lo gestisci. Questa sembra essere la relazione che Jim O’Rourke ha con il GRM (meglio conosciuto come INA-GRM). Il nostro Cenerentolo di Chicago visita il GRM prima come musicista giovane e timido agli inizi della sua carriera e poi come musicista consapevole del suo contributo importante alla musica contemporanea, ma non arrogante per questo.
Ho già recensito In Cobalt Aura Sleeps, il suo ultimo lavoro realizzato assieme al direttore del’INA-GRM, François J. Bonnet, meglio conosciuto come Kassel Jaeger. Quell’album, insieme alla loro precedente collaborazione, Wakes On Cerulean, vede O’Rourke focalizzarsi sempre più sull’elettroacustica, così da ricordarci i grandi pionieri dello stesso istituto che ha commissionato questo album. È un po’ come chiedersi se sia nato prima l’uovo o la gallina: l’interesse crescente di O’Rourke per il GRM è dovuto alla sua relazione con Bonnet, che ci dà continuamente nuovi album, o è il contrario?
In ogni caso, sebbene Shutting Down Here sia in parte accostabile alle suddette collaborazioni, è messo insieme in un modo molto più diverso, con una vera orchestrazione. Piano, accordi e strumentazione “reale” si fondono con l’elettronica senza sforzi. Anche se O’Rourke è un veterano, fa piacere che sia tutt’altro che cinico e ancora innamorato dell’idea di fondere insieme diversi processi e famiglie di suoni per vedere il risultato. Da un lato Shutting Down Here utilizza alcuni elementi usati nella musica elettronica per decenni e che fanno parte del canone, dall’altro è un album alieno. L’alchimia di O’Rourke va oltre il tecnico o il puramente musicale, e si concentra invece sull’unire emozioni positive con quelle più negative, spesso nella stessa frase o nella stessa sezione di quest’unica traccia di 35 minuti che costituisce l’album.
Delle sue recenti collaborazioni e incursioni solistiche nella musica elettronica “seria”, a mio avviso questa è certamente la più interessante e notevole.