JAZZMATEČ: il 15/6 a Udine suoneranno – tra gli altri – Vincenzo Vasi, Stefano Giust, Antonio Bertoni e Giorgio Pacorig
Riceviamo da Hybrida e pubblichiamo.
SABATO 15 GIUGNO
DALLE ORE 18:00 INGRESSO LIBERO
UDINE – PARCO DI SANT’OSVALDO – VIA POZZUOLO 330
ore 18:00
AVANZ JAZZ
Andrea Gulli installazione sonora
Which is more musical, a truck passing by a factory or a truck passing by a music school? Are the people inside the school musical and the ones outside unmusical?
John Cage, 1958
On peut dire que la musique, c’est autant produire des sons que se mettre en situation de les écouter.
Pierre Mariétan, 1981
Cos’è musica e cosa no? A un’intelligenza artificiale allenata per distinguere tra musica, parlato e rumore ambientale vengono fatti “ascoltare” 10 dischi jazz registrati dal vivo. I segmenti riconosciuti come “non musica” sono montati in un’unica take costituita dagli scarti, da ciò che è avanzato.
La musica è nell’orecchio di chi ascolta.
ALBUM
Benny Goodman, The Famous 1938 Carnegie Hall Jazz Concert, 1938
Louis Armstrong and His All-Stars, Satchmo At Symphony Hall, 1947
Duke Ellington And His Orchestra, Ellington At Newport, 1956
Sonny Rollins, A Night At The “Village Vanguard”, 1957
Thelonious Monk, Thelonious Alone In San Francisco, 1959
Miles Davis, The Complete Live at the Plugged Nickel, 1965
Keith Jarrett, The Köln Concert, 1975
Masada, First Live, 1993
Diana Krall, Live In Paris, 2001
Snarky Puppy, Sylva, 2014
SOFTWARE
inaSpeechSegmenter è un toolkit di segmentazione audio basato su di una rete neurale convoluzionale. Suddivide i segnali audio in zone omogenee di musica, parlato e rumore ambientale. Le zone del parlato sono suddivise in segmenti etichettati in base al sesso dell’oratore (maschile o femminile): è stato progettato per eseguire studi su larga scala sull’uguaglianza di genere basati sulla stima della percentuale del tempo di parola di uomini e donne.
inaSpeechSegmenter è stato sviluppato da David Doukhan, Jean Carrive (French National Institute of Audiovisual, Paris, France), Félicien Vallet (CNIL, Paris, France), Anthony Larcher e Sylvain Meignier (LIUM – Université du Maine, Le Mans, France) e presentato nell’articolo An Open-Source Speaker Gender Detection Framework for Monitoring Gender Equality alla conferenza IEEE International Conference on Acoustics, Speech and Signal Processing (ICASSP) 2018 a Calgary, Canada.
ore 18:30
ATLANTI
Clarissa Durizzotto – clarinetto
Roberto Fabrizio – chitarra elettrica
Giovanni Maier – violoncello
Il repertorio del gruppo è costituito esclusivamente da composizioni originali che utilizzano partiture grafiche raffiguranti percorsi musicali, quasi come se fossero delle carte geografiche; per questo motivo il trio è stato denominato Atlanti.
L’utilizzo di strumenti acustici abbinati alla chitarra elettrica fa sì che lo spettro sonoro del gruppo sia piuttosto ampio e oscillante dalle sonorità contemporanee ai clangori rock, mai però enunciati se non per la pura ricerca timbrica.
ore 19:15
ENRICO SARTORI
clarinetto, clarinetto contralto, sax contralto
ore 19:45
PIENO E VUOTO ( VOLL UND LEER )
Arianna Ellero – performance, azione pittorica
Paolo Pascolo – flauto, flauto basso, sax tenore, elettronica
Stefano Giust – batteria, percussioni
L’uso di pigmenti naturali e colori grezzi si affianca a un processo musicale di ricerca che comprende il suono naturale degli strumenti a fiato, della percussione e dell’elettronica. In quest’occasione il focus del lavoro è il passaggio da elementi antichi come il colore puro, il respiro delle ance e il suono delle pelli e dei piatti, per una trasformazione e un’attualizzazione della materia durante il tempo reale della performance.
Arianna Ellero, Paolo Pascolo e Stefano Giust si uniscono per una live performance in cui mettono in rapporto i corrispettivi linguaggi espressivi, in una fusione creativa fra le arti senza una dovuta forma e senza vincolo di ragione. Come John Cage ha ricordato, le varie forme espressive dell’arte hanno ciascuna vita propria: non andrebbero, quindi, viste come reciproche didascalie bensì come manifestazioni indipendenti, che grazie ai processi aleatori possono essere messe in relazione tra loro direttamente dal pubblico, in uno stimolante e creativo assemblaggio visivo e sonoro. Azione pittorica e azione sonora. Tutto è.
ore 22:00
PERFAVORE SING
Vincenzo Vasi – voce, theremin, elettronica
Giorgio Pacorig – pianoforte elettrico, sintetizzatore
Perfavore Sing: musiche di Bruno Lauzi, Residents, Franco Battiato, Peter Ivers/David Lynch, Violeta Parra, Peter Gabriel, Claudio Lolli, Frank Zappa, Cat Stevens, Telex, Lou Reed….
È un progetto per piano e voce, apparentemente semplice, con un repertorio di canzoni che va da Bruno Lauzi a Frank Zappa passando per Franco Battiato, Anna Oxa, Peter Gabriel, Residents, Violeta Parra, David Lynch, Ella Guru e composizioni originali. In realtà è uno studio sulla voce e sulla vocalità, sui vari modi di interpretare una canzone, ri-arrangiarla, stravolgerla, a volte smembrarla fino a renderla irriconoscibile. Quindi cantare e soprattutto cantare noi stessi, semplicemente cantare, senza pregiudizi, qualsiasi genere, con un repertorio vario e imprevedibile. Un incontro-scontro con la canzone, qualsiasi essa sia, in una sorta di piano bar post-atomico. Un repertorio vario e sempre in movimento, che pesca nei meandri più reconditi del mondo musicale, il tutto all’insegna della reinterpretazione, della dissacrazione, del rispetto, del disincanto, della leggerezza e dell’improvvisazione.
ore 23:00
ONGON
Antonio Bertoni – guimbri, elettronica, sintetizzatore, campioni,
strumenti autocostruiti, percussioni, chitarra.
Un ongon è un importante strumento sciamanico abitato da spiriti.
Un oggetto magico antropomorfo, dai tratti più o meno realistici, che allo stesso tempo attrae e contiene spiriti.
Un feticcio.
Allo stesso modo, alcune tradizioni, alcune melodie, alcuni ritmi, suoni e strumenti attraggono spiriti ed energie speciali.
Exuvia è il primo lavoro in cui Antonio Bertoni usa lo pseudonimo Ongon.
La musica di Ongon nasce da molteplici influenze e ricerche: musica gnawa, tradizioni africane e jazz sono solo alcune delle vie percorse.
Serbatoio imprescindibile del suo lavoro, il prezioso contribuito di numerosi etnomusicologi e le registrazioni di musiche tradizionali, come le incisioni dell’etichetta Ocora.
La musica di Ongon procede su traiettorie ipnotiche, tra sonorità ancestrali ed impulsi elettronici e psichedelici.
Strumento magico di questo viaggio è il guimbri, basso africano che unisce la percussione della pelle al timbro delle corde di budello, ma Ongon crea servendosi di tanti altri strumenti: strumenti autocostruiti, percussioni, chitarra, l’elettronica, i campionamenti.
Hybrida soundsystem vs Gullidanda – dj set