JACK CANNON, 1:4” / XLR
Bruno Dorella non sta mai fermo, è un vero globetrotter dell’underground di casa nostra: in questo periodo ha pure messo un piede nei Sigillum S e approntato un duo, battezzato Tiresia, con Stefano Ghittoni (The Dining Rooms).
Jack Cannon vede Dorella realizzare praticamente tutto da solo un esperimento esotico, una sorta di rilettura, febbrile e divertita, in chiave pop di lontane istanze folk, electro, rock, ma centrifugate sempre in modo selvaggio. La prima delle due composizioni registra verso la metà una chitarra acustica che si distende, l’atmosfera diventa quasi carioca per poi tornare post-hardcore. Nella seconda c’è alla voce Marco Cavalcoli della compagnia teatrale Fanny e Alexander: lui legge serafico alcune parti di un racconto di Dino Buzzati, con sotto il musicista milanese che ci dà dentro, prima glaciale poi irruento.
1:4” / XLR è ispirato al lavoro grafico del fumettista Ratigher, e più lo si ascolta e più viene da pensare che assomigli ad un tentativo preparatorio per una carriera solista, chissà… Per completare il percorso di un artista a tutto tondo probabilmente ci voleva questa nuova figura. Dopo OvO, Bachi Da Pietra, l’etichetta Bar La Muerte, i lunghi tour coi Ronin e la prova più estemporanea con la Byzantium Experimental Orchestra, Dorella ci dona questa volta un disco che di certo farà felici i suoi fan più accaniti, ma potrà guadagnarsi anche qualche nuovo ascoltatore.