IVOR AXEGLOVITCH, Igaar Idag Igen And Goodnight!
Montarsi La Testa, inciso nel 1982, Heads Off! Alle Kan Synge (1983), Igaar Idag Igen And Goodnight (2023): questi i tre capitoli prodotti dal misterioso ensemble italo-danese Ivor Axeglovitch, composto dai performer Thorsten Kirchhoff, Rasmus Jakobsen, Mads Lundberg, insieme a Steen Bungaard al basso e a Claudia Valeria Letizia (voce e tastiere).
Complici il lockdown e le tecnologie digitali che tolgono gli impedimenti spazio-temporali dovuti al fatto che Kirchhoff e Letizia vivono in Italia mentre gli altri stanno in Danimarca, in questi ultimi due anni finalmente – anche se la collaborazione non era mai stata interrotta – il progetto di un nuovo disco a nome Ivor Axeglovitch ha preso forma attraverso un processo di cut-in e cut-up continuo, nel corso del quale una parte degli effetti/loop/ritmi e la voce dell’attore Paolo Musio sono stati anche campionati da colonne sonore precedenti ed integrati nei nuovi brani composti a distanza. La voce di Claudia Valeria Letizia è stata registrata a Roma negli Studi O.A.S.I. di Paolo Modugno, altro storico collaboratore del gruppo, che ha raccolto e assemblato tutto il materiale effettuandone la masterizzazione definitiva.
Con queste premesse atterriamo sul pianeta Ivor Axeglovitch ed è effettivamente un po’ come entrare nel mondo di “Alice nel Paese delle Meraviglie” e, per chi c’era, è anche un déjà vu dalle atmosfere magiche, incantatorie, inquietanti, di tutta quell’area musicale che faceva capo a etichette indipendenti come la Ralph Records negli Stati Uniti, Crammed Discs, Made To Measure in Nord Europa e Materiali Sonori in Italia… mettiamo il vinile sul piatto, “NieceMusic” è l’ingannevole intro giocoso, dal testo enigmatico e dall’andamento claudicante come se si trattasse di un Ivor meets The Residents, segue “Phantasmi”, disturbata da tuoni e fulmini, e la voce vellutata di Letizia canta una ninna nanna per adulti insonni su di un ostinato di percussioni elettroniche (Turn me on and I will switch you off), dandoci la chiave di lettura di quel che ci attende. “Cosmic Noise” è un intermezzo gommoso che introduce “Pling”, cuore del lato A del 33 giri: qui il testo e la voce dell’attore Paolo Musio sembrano provenire da un film di fantascienza italiano anni Settanta (“I Cannibali”, magari) e la musica ci gira attorno minacciosamente fino all’incontro con l’altra voce, quella di Letizia : wait see, wait see, wait see one two three. Dal titolo icastico ed ancor più minacciosa è “AvantGarde”, con sirene in loop simili a lamenti di umanoidi (you’re no good!) Chiudono il primo lato l’acida “The Drop” e “The Rich”, con un carrilon incantato, le voci che si sovrappongono in una insistita richiesta: all we want is you, come un mantra.
Girato il vinile tocca ai tredici minuti di “So Sad” e ci addentriamo in un paesaggio sonoro notturno, onirico, con incedere teatrale, tra suoni dilatati, accordi di un pianoforte distante, passi che si avvicinano alle nostre spalle e porte che cigolano, reiterate atmosfere inquiete che ci introducono a “M19” (un gruppo armato rivoluzionario così denominato esisteva in Colombia negli anni Ottanta!) con la voce disumanizzata di un protagonista allibito che interagisce con entità politiche a lui, a noi, avverse. Una distopia sonora affascinante, che se sembra provenire da un passato remoto e glorioso – quello di, per fare un nome su tutti, Tuxedomoon – si rivela all’ascolto oggi tanto originale quanto up-to-date. Un po’ come se i 40 anni di storia del progetto fossero parte di un esperimento di fisica quantistica applicata alle relazioni umane connesse alla musica.
Nella versione digitale 3 brani in più arricchiscono l’insieme. Tutto il materiale, passato e presente, audio e video, è disponibile su ivoraxeglovitch.com.