Se credete al paranormale, case infestate dai poltergeist, scene del crimine e misteri alla “X-Files”, allora quest’audiocassetta del duo Isobel Ccircle (Matt Bower e April Larson) fa al caso vostro. Dark ambient spettrale ed enigmatico che si specchia su stridenti rumori industrial. L’insieme è costruito e si sviluppa su minacciosi sottofondi drone, mentre inquietanti ritagli di field-recordings (il calpestio di fogliame, cocci di vetri rotti ed echi distanti di voci dannate e strazianti) nascondono gli indizi necessari a scoprire gli assassini, serial killer, demoni o eventuali alieni, come se fossero segnali premonitori provenienti dall’aldilà. Si tratta di un lavoro orrifico e disturbante quanto la più brutale e sanguinaria immagine descritta da Poe ne “Le avventure di Gordon Pym”, psicologicamente inquietante come l’esplosiva telepatia mostrata in “Scanners” dal maestro Cronenberg e agghiacciante come le lame imbrattante di sangue dei lebbrosi di Antonio Bay in “Fog” di John Carpenter. Per le indagini di questa soundtrack criminale, quindi, orientiamoci verso questi autori eccellenti, chissà… magari le opere appena nominate ci aiuteranno a svelare il nome dell’omicida. L’etichetta canadese Auditory Field Theory ha pescato bene, pubblicando The House In Harbour Park con una fantastica copertina e un gustosissimo artwork. Purtroppo il nastro è già esaurito (c’erano solo 50 copie disponibili, rimane il digitale) e mi piacerebbe tanto poterne regalare una copia ad una mia cara amica, quindi, se ci legge, urge una ristampa immediata. Isobel Ccircle, li ho memorizzati, che tradotto fa: assolutamente da non perdere di vista, anche nelle versioni in solitario.

Tracklist

A1. Vaporized Mercury
A2. Harbour House Room 3 (Flashlight In The Fog)
A3. The Keyhole Observations
A4. Harbour House Room 2 (Noises In The Vents)
A5. Exorcism Relocation Map
B1. On the Fifth Night (Tears And Talons)
B2. Harbour House Room 1 (Survive)
B3. Voices In The Dial Tone
B4. Voisix