INUTILI, New Sex Society
Nuovo disco per gli Inutili, stessa etichetta di sempre, l’americana Aagoo, ma nuova line up che stavolta prevede l’ingresso del basso elettrico, suonato alternativamente da Alessandro Abarth Antinori e Lorenzo Mazzaufo, e l’apporto del sax di Luca Di Giammarco che dice la sua nei primi due brani. Nel recensire il loro precedente lavoro sottolineavo una netta demarcazione fra una prima parte squisitamente garage rock, sia pure screziata di trovate dal gusto eterogeneo, e una seconda, contrassegnata come “bonus tracks”, in cui il terzetto abruzzese si avventurava in sperimentazioni intrepide con esiti tutt’altro che malvagi e che lasciavano presagire ulteriori sviluppi nel futuro.
Con New Sex Society, contrariamente alle mie previsioni, si è preferito continuare nel solco di quel garage storto e roboante a cui i tre ci avevano già abituato e che non sfigurerebbe certo nei cataloghi di In The Red o Goner Records; il sax conferisce quel granello decisivo di malattia alla proposta e contribuisce, laddove presente, a dare forza a quelle sfuriate free che costituiscono il leitmotiv del disco. Sette pezzi che sembrano delle lunghe catartiche jam session in cui la corrente sonora finisce per disperdersi in rivoli molteplici, ciclicamente ricondotti nell’alveo del plausibile, un dentro e fuori dal marasma sonoro caratterizzato da mitragliate sulle pelli, fill secchi e tesi che crivellano la tessitura delle chitarre massimaliste e quasi logorroiche, pervase da un horror vacui che finisce per saturare ogni possibile spazio: la voce ogni tanto emerge dall’acida brodaglia e barcolla incarognita, rimanendo come in passato di contorno alla mistura.