INTO COFFIN, Into A Pyramid Of Doom
Gli Into Coffin si formano a Marburgo in Assia nel 2015, dando subito alle stampe il demo Black Ascension, edizione su nastro limitata a 150 copie: un mix morboso, feroce e malato di black, death e doom (questi tre signori non badano certo a fronzoli). Alla chitarra troviamo Sascha, che già aveva militato negli Infuria di Varese, gruppo death/crust che poi si spostò in Germania ove si sciolse, al basso Giona, anche lui ex Infuria, e alla batteria Julian: quest’anno è la volta dell’esordio Into A Pyramid Of Doom per Caligari Records. Personalmente non sono mai stato molto attratto dal death e dal black, ma devo dire che questa band è molto interessante e riesce a convincermi per come ha assemblato il lavoro, donando alle tracce un certo respiro. Ok, forse non inventa nulla, ma ha una forte personalità e dà un tocco atmosferico a tutto l’insieme, con parti molto veloci che s’inseriscono tra quelle lente e tiro black qua e là. In diversi punti i brani sono molto articolati, tanto che potremmo anche usare il termine “progressive”, ed è proprio questo “andazzo progressivo” ad avermi colpito.
In conclusione gli Into Coffin hanno scritto un bell’album, che potrà far gola soprattutto a chi preferisce il death più “metallico” e meno melodico, ma anche a chi ascolta doom. Per fan di Disembowelment, Winter, Asphyx, Incantation.