INTER ARMA, Paradise Gallows
Dell’altro mondo. Ecco cos’è il nuovo album degli Inter Arma. Questi cinque ragazzi della Virginia sono riusciti a creare qualcosa di straordinario, unendo la ferocia del blackened sludge con la dolcezza e la pesantezza del doom, innestando poi elementi psichedelici e Seventies. In una parola: capolavoro. Nove tracce di pregio e qualità notevoli, registrate in maniera impeccabile e suonate assurdamente bene. Vi perderete nelle migliaia di sfumature di questi pezzi dalla potenza incendiaria, sottostrati complessi e intricati in cui convergono misticismo ed esoterismo. La voce, calda, si adatta perfettamente all’impianto musicale ed è capace di essere coinvolgente oltre ogni limite. Un album lungo (un paio di pezzi sono sugli undici minuti), complesso, che merita più ascolti approfonditi per essere compreso nella sua maestosità. Gli Inter Arma, infatti, hanno davvero spinto l’acceleratore al massimo in queste composizioni, creando un disco che difficilmente deluderà gli amanti del genere: è come se ci fosse una sorta di connessione interstellare, quasi come se loro avessero voluto aprirci nuove vie di conoscenza, ponendosi come ideali iniziatori di un nuovo modo di concepire il tutto che ci circonda. La bellissima “Where The Earth Meets The Sky”, che chiude Paradise Gallows, apre questa nuova via in una comunione perfetta tra terra e cielo, da sempre fonte di vita. Per me uno dei dischi dell’anno.