INTEGRITY, Palm Sunday
Nel 1992 gli Integrity registrano questo concerto nella loro città natale (Cleveland), presso il famigerato Peabody’s: ci sono otto pezzi dal capolavoro (uscito nel 1991) For Those Who Fear Tomorrow e due b-side come “Rebirth” e “Live It Down”. Uscito originariamente nel 2006 come cd+dvd per Spook City Records (le edizioni in vinile vennero curate da Organized Crime Records e Aurora Borealis), oggi ci viene riproposto in una scintillante versione con note a cura di Aaron Melnik (chitarrista ai tempi, oggi collaboratore occasionale) e arte grafica di Dwid (cantante). Quello che traspare da questo live è la furia selvaggia di cui erano (ma sono ancora oggi) capaci gli Integrity. Il loro miscuglio di hardcore, punk, metal e noise è tuttora insuperato. Questa è una celebrazione dei cinque di Cleveland agli albori della loro carriera: i brani sono tutti assoluti, non hanno un cedimento che sia uno, sono tutti ammantati di quel misticismo e di quel carisma che li rende immortali e venerati ancora oggi a distanza di decenni. Dwid sul palco canta con trasporto, quasi in trance visiva, sviscerando i suoi demoni interiori: interagisce molto con il pubblico, facendo battute, offendendo ma anche ringraziando Cleveland per la violenza che dimostra, perché la città e la sua scena sono sempre state votate alla distruzione fisica e mentale, d’altronde in nessun’altra parte del mondo sarebbe potuto nascere un gruppo come il suo, incarnazione di questa violenza aberrante.
Il gruppo suona compatto e rodato e riserva ai propri pezzi un trattamento molto più rozzo e sporco se pensiamo alla loro versione in studio. Il riffing di chitarra è figlio del metal punkizzato, le cui origini vanno ricercate in Slayer e Lip Cream, da sempre tra le influenze principali della band. La registrazione risulta perfetta per catturare l’oscurità di questo pugno di canzoni, e sentire i ragazzi che partecipano a questo rito collettivo dà i brividi. Non posso fare altro che consigliarvi di aprire le vostre orecchie agli Integrity e al loro universo popolato da Charles Manson, Francis Bacon e dai vostri peggiori incubi.