Inferno Store (Roma)
Di Hellnation, già Banda Bonnot, storica label e negozio, ci siamo occupati spesso con tanto di intervista a Roberto Gagliardi, questo proprio perché ha assunto nel corso dei decenni una funzione catalizzatrice all’interno della scena punk romana, al di là di quella prettamente commerciale (benché sui generis e controcorrente), diventando un luogo di aggregazione e incontro tra persone, idee e musiche. Per me ha rappresentato anche una sorta di seconda casa in cui trascorrere momenti importanti ogni volta che avevo l’occasione di tornare a Roma dopo il mio trasloco oggi trentennale sulla costa Est. Ovvio che la decisione del suo fondatore di lasciarlo, trasferirsi altrove e continuare “solo” come label/mailorder (tranquilli, Robertò non ha nessuna voglia di andare in pensione, semplicemente ha deciso di chiudere il negozio) mi abbia provocato una sorta di shock emotivo, quasi dovessi ricalibrare le mie coordinate e la mia geografia personale. Passando per Roma, come avrei fatto a non sostare in via Nomentana per due chiacchiere e un caffè (rito immancabile che da sempre ha segnato i miei pomeriggi capitolini)?
Inutile sottolineare il sollievo provato dopo aver saputo del passaggio di testimone tra Gagliardi e due anime a lui affini: Claudia Acciarino, musicista e già socia del DalVerme (RIP), e Martina Ronca (Major Emme), cantante punk e curatrice d’arte, hanno infatti deciso di raccogliere l’eredità di Hellnation e di non togliergli la sua funzione di luogo di ritrovo, dove non vendere solo dischi e libri, ma anche mostrare l’energia vitale di una città che ha ancora molto da offrire, nonostante i molti tentativi di imbavagliare chi non si conforma al flusso normalizzatore ormai dilagante. Loro hanno scritto che si tratterà di uno spazio dove poter trovare vinili dei più disparati generi musicali, cd, musicassette, dvd, vhs, t-shirts (di nostra produzione e di altre produzioni indipendenti), toppe, accessori, libri, che resterà un polo culturale e sociale aperto a tutte le individualità, particolarmente attento alla produzione e alla distribuzione d.i.y. , in cui non mancheranno iniziative come: showcase, presentazioni di libri e fumetti, mostre, party di ascolto, selezioni musicali e live painting.
Così, vista la mia trasferta per il “Questa È Roma” (di cui vi racconto in separata sede), ho trovato confortante l’idea di non rompere la tradizione e rivedere le mura a me care del nuovo Inferno Store, nonostante fossi un po’ timoroso di non riconoscere più i tratti di Hellnation, soprattutto il suo spirito. In realtà ciò non è accaduto, perché Claudia e Martina hanno deciso di conservarlo e integrarlo nella loro visione, se non addirittura rafforzarlo attraverso alcuni progetti di cui si è parlato e che verranno svelati in corso d’opera. Per ora resta encomiabile la volontà di ripartire con una nuova avventura proprio in questo posto, così da non disperdere un patrimonio che tanto ha rappresentato per la città e per chiunque sia cresciuto musicalmente (ma non solo) nella sua scena, oltre che per i tanti come me che lo hanno considerato una tappa obbligatoria.
Inferno Store era aperto solo da pochissimi giorni e ancora in fase d’inventario, ma non ho potuto trattenermi dallo scartabellare tra i vari scaffali e notare la continuità col passato e il suo ampliamento, con particolare attenzione ai suoni di confine (in linea con quella che era l’interessante programmazione del DalVerme) e un occhio anche al mondo del cinema e del fumetto. Molti i titoli legati alla scena diy italiana così come le riviste e le pubblicazioni a tema (non solo) musicale, ma anche una nutrita libreria e uno spazio espositivo che in questo periodo ospita “Mi odio!”, una mostra personale di Debora Malis a cura di Rossana Calbi. A questo punto, non posso che tifare per Inferno Store e attendere di vedere come si svilupperà la situazione.