INFECTION CODE, 00-15: L’Avanguardia Industriale
Per gli Infection Code è giunto il momento di fare il punto della situazione e celebrare il proprio percorso. Alla formazione calza a pennello il termine “mutante” per la capacità di evolversi e cambiare pelle, dimostrata nel corso degli anni: per questo motivo l’ep di cui stiamo parlando riprende alcuni titoli e li rivede alla luce di ciò che gli Infection Code rappresentano oggi, a dimostrare come la creatura sia arrivata a possedere un proprio linguaggio personale e immediatamente riconoscibile, che non si sradica e al contempo asseconda la pulsione a sperimentare con le influenze di scuola industrial, senza però scadere in un becero pastiche di chitarre distorte ed effetti random come purtroppo accaduto a tanti colleghi. Qui si tratta, al contrario, di dar voce e forma a una ricerca accurata e sentita interiormente, così da produrre un suono sinuoso e a tratti spettrale, che si dipana dolente lungo percorsi ricchi di dettagli e mai dozzinali, a tratti quasi ambient nel suo drappeggiare atmosfere, a tratti crudo nel taglio chirurgico delle sovrapposizioni di layer. A voler osare accostamenti antitetici, si potrebbe parlare di un mood al contempo gelido e avvolgente, umano e impersonale al tempo stesso, tanto da richiamare l’idea di fondo dell’immaginario bio-meccanico in cui uomo e macchina finiscono per fondersi e formare un’unica entità pulsante di vita anche se racchiusa in ingranaggi e lamiere. 00-15: L’Avanguardia Industriale presenta tre riletture e un brano del tutto inedito, a formare un ponte tra passato e futuro, un ottimo modo per riprendere fiato prima di affrontare la prossima mutazione, il prossimo upgrade.