In space no one can hear you scream: Magic Towers
Laboratorio Veneto…
Dalle parti di Treviso non c’è solo la storica Silentes a portare avanti suoni industrial, ambient e sperimentali. A Vittorio Veneto ci sono da qualche anno il festival Three Days Of Struggle e un gruppo di persone che ha instaurato una serie collaborazioni incrociate, dal vivo e non, coinvolgendo nomi stranieri di rilievo e la Silentes stessa. Molto difficile fare ordine, visti i continui cambiamenti e le uscite in edizioni limitate varie. Nico Vascellari è il nome salito un po’ di più in superficie, perché non si muove solo in ambito musicale, anzi, è (ri)conosciuto nel mondo delle arti visive e performative. Ci sono i Lettera 22 (noise) che hanno avuto l’onore questo mese di suonare a Londra al festival Never Say When, che celebra la storica etichetta Broken Flag, poi gli Orfanado (etno/folk/psichedelia) che stanno girando un pezzo d’Italia suonando dal vivo (uno di loro è parte dei Lettera 22) e così via. Qui parliamo dei Magic Towers, che sono collegati a Vascellari tramite i furono With Love (e tramite progetti successivi): nei With Love suonava pure uno dei cugini Giotto e quindi si arriva a gruppi di oggi come Squadra Omega, Be Maledetto Now!, Be Invisible Now!, di conseguenza a etichette come Boring Machines (Vascellari ha i suoi Von Archives). Le due torri ora, per quanto mi si dice, sono lontane (Milano e Berlino), ma nel frattempo sono riuscite a pubblicare un po’ di roba, spesso in formati desueti, come si confà all’estetica disallineata di queste persone.
Uno sguardo alle Torri
Si comincia nel 2010 con un’autoproduzione su cassetta (30 minuti) dal titolo From Slaves To Warriors: dark ambient “analogico”, essenziale e profondo, che si trova a metà strada tra ancestrale e fantascientifico, ricordando dunque l’illustre predecessore italiano Amon. Non a caso, sempre dello stesso periodo è un cd-r (ancora autoprodotto) intitolato Civiltà Paleospaziale, altrettanto ruvido e cupo, nel quale si accentua l’uso delle percussioni già testato in precedenza. Inutile precisare che il viaggio nel tempo è senza ritorno, come da copione. Terzo passo nella discografia: una collaborazione con Utat, altri due veneti elettronici, titolata Forum I e pubblicata da Isotapes e Canedicoda (emanazione sempre di uno dei due Magic Towers). La cassetta documenta dei live in giro per l’Europa: suggestiva la seconda parte, decisamente più lisergica e meno “severa” di quanto si era sentito finora. Da Bandcamp è possibile ascoltare in anteprima una traccia che dovrebbe uscire per Silentes (appunto), dove i suoni tornano ad essere spaziali e in certo modo retrò (sfiorano quelli di Be Invisible Now!, per capirci). Ultima uscita, quella che ha dato il La a questo pezzo, è N4 per la NO=FI Recordings, etichetta molto attenta alle correnti noise “nazionali”, che con questa cassetta si aggiudica il lavoro migliore di Magic Towers. All’immaginario spaziale si affiancano altre suggestioni, come ad esempio certi suoni grigissimi di synth del primo pezzo, tanto che pare di sentire i Beyond Sensory Experience. La seconda traccia, invece, varia la ricetta mostrando un inizio abrasivo che s’interrompe di botto (nella miglior tradizione del genere) e passa – stavolta a sorpresa – a un abbozzo di ritmica, costituita e contornata da suoni bizzarri quasi à la Black Dice, ma con molta meno voglia di giocare, basta sentire come si prosegue, con il sound che torna tagliente e la parte percussiva che incalza di più. Decisamente interessanti, rimane la curiosità di vedere se andranno avanti o se si ricombineranno ancora con qualcuno di questo giro o sa Dio cosa.