IMPERIAL TRIUMPHANT, Abyssal Gods
Avevo scritto che mi sarei voluto sentire anche il nuovo disco degli Imperial Triumphant prima di dare un giudizio definitivo, e ci sono riuscito, per fortuna. La sezione ritmica proviene dai Pyrrhon (il batterista ha suonato anche nei meno noti Epistasis di casa Crucial Blast, band consigliata) e il gruppo opera a New York, motivo per il quale – guardiamoci in faccia – un po’ ci sta sul cazzo. Che del metal se ne occupino Pitchfork e altre riviste che guardano ai centri grossi per capire quello che succede e dettarcelo, non ne possiamo più. Occorre però andare oltre i pregiudizi e capire se la code666 stia facendo bene a puntarci su qualcosa. Io, per farmi un’idea di come sono, ho preso i Deathspell Omega e li ho mescolati con certo death metal disallineato e faticoso tipo (appunto) Pyrrhon, Ulcerate, Gorguts (anche i Portal…), ma senza commettere l’errore di considerare gli Imperial Triumphant allo stesso livello delle loro influenze. La band cita (sono dei modesti) anche Penderecki, il che ovviamente è tanto buffo quanto Wagner padre del black metal secondo i Marduk, ma se si pensa a come Gnaw Their Tongues inserisce frammenti di “contemporanea” nei pezzi, si realizza che si tratta semplicemente di un ulteriore modo – nient’affatto peregrino – per trovare il colore delle proprie dissonanze. Una volta che non ci si approccia all’ascolto del disco credendo di aver a che fare coi massimi artisti viventi, si comincia pian piano a comprendere in parte i movimenti ipercaotici di questa creatura enorme e scoordinata (ma c’è chi scrive che dietro ci sono il jazz e la tecnica), a volte distinguendo gli ingredienti, altre gustandosi semplicemente la combinazione così com’è, anche se c’è il rischio di vomitarla. Voglio sentirmi pure il prossimo.
Tracklist
01. From Palaces Of The Hive
02. Abyssal Gods
03. Dead Heaven
04. Celestial War Rape
05. Opposing Holiness
06. Krokodil
07. Twins
08. Vatican Lust
09. Black Psychedelia
10. Metropolis