ILVOCIFERO, Amorte
L’amore è tosto, no? La morte ancora di più. O molto meno, dipende dai punti di vista. La morte dell’amore, l’amore della morte, il titolo dell’esordio de IlVocifero suggerisce altri miliardi di calembour, a definire subito il vortice di emozioni che ci si carica addosso durante la vita di coppia (o anche di più). Amorte è frutto della splendida e multiforme fantasia musicale di Walter Somà (il partner in crime degli ultimi dischi di Edda), del batterista Fabio Capalbo e dell’istronico cantante Aldo Romano, in bilico tra purezza melodica e un furore interpretativo affine a quello di Stratos. Fondamentali anche le presenze di Gionata Mirai, di Dorina Leka (“Lucyd” è ottima anche per merito suo), delll’Ensemble Vinaccia, di Carlo Mandrini e Davide Tessari. Amorte travolge e riempie, si ritrova a volare sospinto da tifoni di ispirazione rock/jazz/cantautorale, ricade negli scantinati dell’inferno quando lambisce una contagiosa schizofrenia negli arrangiamenti. Il cuore (e lo stomaco) sono coinvolti appieno, senza pietà, maltrattati e accarezzati, glorificati e gettati nel cesso anche contemporaneamente. Uno dei migliori dischi italiani dell’annata, dedicato a chi, dopo aver provato forti emozioni, non ne ha ancora abbastanza.
Tracklist
01. Escogitare Un Dramma Fantastico
02. Lucyd
03. Blue E Amo
04. Il Gusto Della Morte
05. Alito
06. Scagliati
07. Persona Plurale
08. Ultime Parole
09. Andrò Via
10. Nastro Solare
11. Non Nel Tempo Né Nel Mondo
12. Il Mio Passo È Un Sogno