IL MALE, Ritorno
Come cita con puntualità il titolo, questo è il secondo parto de Il Male, progetto nato da una costola dei LeTormenta e già apprezzato all’epoca dell’omonimo debutto, sempre su Hanged Man Records. Il Ritorno è stato registrato presso gli SFR Studios da un nome che sembra essere diventato punto di riferimento quando si ha a che fare con suoni disagiati, ossia Adam Van Maledict (alias Adamennon), che si è occupato di ogni aspetto della produzione e ha donato al risultato finale il giusto grado di crudezza e ferocia. Il suono della band fonde, infatti, crust, black e sludge in una sorta di lettura estremizzata dell’approccio anarco-punk, rivisto e corretto alla luce di una sensibilità quanto mai attuale. Il Ritorno non si presenta, quindi, come un’operazione-nostalgia in salsa estrema, né come un semplice sovrapporsi di stili, quanto piuttosto come un tentativo di rendere odierna l’originaria furia iconoclasta della frangia più estrema e vera della scena punk, filtrato da un sincero spirito crossover refrattario a ogni sofisticazione o tecnicismo masturbatorio, pertanto costretto a guardare al black e allo sludge come uniche vie di fuga possibili. Il figlio degenere di questa copula è un tributo alla natura più ostile e inaccessibile, dove l’uomo assume in pieno i connotati di un ospite sgradito e mal sopportato. La presenza di testi in italiano riporta il tutto in seno alla scena hardcore nazionale da cui la formazione proviene e da cui trae il suo spirito diy, una caratteristica che aumenta la personalità dell’insieme e rende ancora più credibile il tutto. Sarebbe il caso che gli prestassero attenzione anche coloro che di solito volgono lo sguardo solo Oltreoceano, perché qui non si viaggia su percorsi così distanti da quelli che una label di grido come la Southern Lord sta percorrendo negli ultimi tempi.