I dischi di Neu Radio: Zeinab Shaath, Dehd, El Michels Affair, Neutrals, Onra, Passepartout Duo e Inoyama Land

Accorpiamo qui i dischi di Neu Radio di maggio e giugno!

Laurent Fintoni – All Tomorrow’s Archives

Dato il contesto attuale spero di non dover spiegare l’importanza di questo The Urgent Call Of Palestine, ma  – oltre a essere l’ennesima testimonianza della brutale violenza di quasi un secolo di oppressione – questa ristampa di questo disco di Zeinab Shaath, cortesia di Discostan e Majazz Project, dimostra anche l’importanza di un lavoro d’archivio attento e intenzionale e di come esso possa aiutarci a creare connessioni tra il passato e il presente. I folk heroes di oggi non sono necessariamente quelli di ieri, ma sono tutti accomunati dal desiderio di sollevarci e ricordarci che nessuno di noi è libero finché non lo siamo tutti.

La Totta – Uniquest

Dehd – Poetry

Everyone I know is breaking hearts tonight

Everyone I know is bleeding but I know we’ll be alright

Everyone I know, everyone I know, everyone I know is a broken heart

(Dehd – Dog Days)

In un momento in cui c’è un’apparente mancanza di cura e di rispetto per gli altri, i Dehd nel loro ultimo album Poetry esortano gli ascoltatori a riconoscere l’amore che li circonda. L’amore è da sempre uno dei temi portanti dei loro testi: nei loro primi due album, Dehd e Water, le canzoni avevano prevalentemente a che fare con l’esperienza dell’innamoramento, Flower Of Devotion li ha seguiti con testi che parlavano dell’abbandono e delle molte sfaccettature del crepacuore per poi – in Blue Skies del 2022 – occuparsi di come allontanarsi da relazioni malsane e trovare conforto in sé stessi. Così in Poetry – probabilmente perché giunta a una maturità emotiva oltre che sonora – vediamo la band guardare al di fuori delle sole relazioni romantiche e riconoscere le molte forme d’amore che ci circondano.

Il trio di Chicago composto da Jason Balla, Emily Kempf e Eric McGrady torna a distanza di due anni con questo lavoro ricco di melodie ancora più ambiziose, armonie più audaci e complessità compositiva, caricando ulteriormente il proprio suono già elettrico ed eclettico. Diretti e sinceri tanto quanto eccentrici e vulnerabili, i Dehd sfornano brani orecchiabili e al contempo emozionali, spontanei eppure curati in ogni dettaglio, con una cifra stilistica molto personale. Sono le loro voci a renderli inconfondibili: Kempf e Balla cantano a ritmi diversi, come se stessero usando un tandem vocale solo apparentemente – e deliziosamente – sbilenco, come lo è l’amore del resto.

Con questo Poetry i Dehd si confermano una delle band più interessanti e cool in circolazione.

La Betta – Paradisco

El Michels Affair Album Boy Kills World (song from the original Motion Picture), 2024

La prima cosa che ho pensato la prima volta che sono inciampata in un album di El Michels Affair è stata: vorrei andare con lui al cinema!
In questi vent’anni di onoratissima carriera il polistrumentista e produttore Leon Michels non ha mai celato la sua predilezione per le colonne sonore di b-movie o cult d’autore del passato, penso a “Enter the 37th chamber” del 2009 o ad “Adult Themes” del 2020, che ho letteralmente consumato.
Una ricerca costante tra le poltrone di velluto dei cinema, ma anche anche tanta psichedelia, impreziosita da voci femminili che sembrano uscite da una pellicola di Sergio Leone.
Boy Kills World è la sua ultima fatica e per la prima volta i brani sono tutti pezzi originali della colonna sonora dell’omonimo film, distribuito in queste settimane sulla piattaforma primevideo. Il film, esordio alla regia di Moritz Mohr, contiene tutti gli ingredienti dell’epica cinematografica classica: in un futuro distopico governato da tiranni, il protagonista Boy viene mutilato e reso orfano; così, dalla rottura dell’equilibrio, comincerà la sua crescita personale all’insegna della vendetta. Non stupisce che la colonna sonora sia stata creata a quattro mani con la collaborazione di Marco Benevento, preziosissima gemma dell’indie rock sperimentale contemporaneo. Ottoni bolletti, fanfare, chitarre spericolate e voci bambine vi serviranno immagini così vivide che il mio consiglio è quello di ascoltare quest’album per qualche giorno prima di aver visto la pellicola.
Voi cosa vi siete immaginati?

Enzo Baruffaldi – “memoria polaroid” – un blog alla radio

Neutrals – “New Town Dream” (Static Shock / Slumberland Records -2024)

Immaginate il più improbabile viaggio nel tempo che trasporti un qualunque avventore di pub della Scozia dell’epoca Thatcher e lo catapulti nella Baia di San Francisco contemporanea, dove dozzine di band punk, post-punk e indiepop sembrano nascere praticamente ogni giorno. Forse solo così si potrebbe spiegare la prodigiosa esistenza della fenomenale formazione dei Neutrals. Il trio, che fa base a Oakland, è guidato dalla voce e soprattutto dall’accento di Allan McNaughton, originario di Glasgow, il quale scrive canzoni brevi, sorprendentemente orecchiabili e immancabilmente ironiche e pungenti.
Le coordinate musicali dei Neutrals sono abbastanza precise: dai Buzzcocks ai Television Personalities, dai Jam ai Wedding Present, ma affrontati con un’energia e un’urgenza DIY d’altri tempi. Il nuovo album dei Neutrals esce per Slumberland Records e Static Shock Records, e si intitola New Town Dream, dato che il filo conduttore di queste tredici canzoni è proprio la vita di tutti i giorni vissuta nelle utopistiche “New Towns” che furono progettate e si diffusero nel Regno Unito durante gli anni ’60 e ’70, generando spesso un malessere sociale diffuso, e finendo per spingere verso i margini un’ampia fetta della popolazione. I Neutrals affrontano l’argomento con il consueto sarcasmo e colgono l’occasione per sperimentare anche formule nuove, come il dub punkeggiante alla Slits della title-track, oppure l’elettronica scarna alla Arab Strap di “How Did I Get Here”. Ma è nelle canzoni spietate e asciutte come “Wish You Were Here” (un’amore epistolare che finisce male) o “Stop The Bypass” (protesta contro la gentrificazione ante-litteram ) o ancora nella neorealista “Travel Agents Windows” che i Neutrals danno il meglio di sé, taglienti e beffardi, dannatamente divertenti.

Luca Garuffi – Stagione Zero

ONRA – Nosthaigia

A sei anni dall’ultimo album in studio Nobody Has To Know, il beatmaker francese di origini vietnamite Onra torna con “Nosthaigia” su All City Records. Un album di beatmaking e campionamenti, composto totalmente su una MPC1000, fatto di atmosfere morbide e malinconiche, composto (si legge) “nel mezzo di una serie di sfortunati eventi della vita”. Il titolo parla, usando un gioco di sillabe, di nostalgia della thailandia. Onra ha infatti trascorso diversi anni vivendo in Thailandia, immergendosi nella sua vibrante cultura e frugando nei negozi di dischi locali alla ricerca di gemme rare. Il risultato è una raccolta di canzoni tailandesi di vari generi, tutte provenienti da 7 pollici e incastrate placidamente tra beat di matrice hip hop. Ciò che era iniziato come un’esplorazione casuale di un territorio musicale sconosciuto è sbocciato in un progetto profondamente personale.

Albi Bello – Museek:Response

Passepartout Duo and Inoyama Land – Radio Yugawara (Tonal Union)

Uscirà il 26 luglio ma è già disponibile in pre-order Radio Yugawara, album che esalta la collaborazione tra Passe-partout duo e Inoyama Land.

Una connessione tra Italia e Giappone nata in una delle tante residenze che Nicoletta Favari e Christopher Salvito hanno fatto e continuano a fare in giro per il mondo. Nel loro secondo approdo giapponese, nel corso del 2023, hanno unito il loro talento con lo storico progetto firmato da Makoto Inoue e Yasushi Yamashita.

Il risultato è un album tanto intimo quanto aperto alle contaminazioni e a tutto ciò che circondava i 4 durante le sessioni di registrazione nella piccola cittadina di Yugawara. La parola “radio” nel titolo è un chiaro richiamo a come stili, sensibilità e idee degli artisti si siano perfettamente sintonizzate tra di loro e in un certo senso anche con l’ambiente circostante. Una sorta di lavoro site-specific, ma senza confini, che, pur nobilitato dalla presenza di Inoyama Land, non vede nessuno prevaricare, ma si assesta su una eccezionale prova di interazione umana e spitiruale, in cui Passepartout Duo dà l’ennesima prova di talento smisurato e di rara sensibilità creativa. Un disco prezioso, che parte da idealmente da un luogo, ma si trasmette al mondo con delicata armonia. Un disco che è pura pace in giorni che ne avrebbero solo bisogno.