HYPERWÜLFF
I due Hyperwülff sono in missione per raccogliere energie da donare all’Iperlupo in vista dello scontro finale con lo spietato Robogoat e noi ce ne siamo immediatamente innamorati. Del resto, come resistere a una pozione magica che si fonda sulla forza vitale del riff e che da lì parte per creare un mix irresistibile di linguaggi differenti? Siamo pronti a scommettere che piaceranno anche a voi.
Cominciamo col raccontare com’è nata l’idea di questo progetto e chi lo compone.
The Wulff e The Sarge: Ciao e grazie a voi per l’attenzione. Su di noi c’è poco da dire: siamo in due e siamo sodali da tempo immemore. Abbiamo suonato assieme altre volte in passato, ma la nostra forma ideale è adesso, con questo progetto. Componiamo tutto assieme come The Wulff e The Sarge, che sono i nomi dei personaggi con cui ci presentiamo. Abbiamo base sulla Terra ma veniamo da un altro luogo, il Metal è l’arma che abbiamo scelto per diffondere il nostro messaggio e raccontare la nostra storia.
Avete da poco realizzato il vostro debutto, che ha attirato parecchia attenzione sul vostro nome, suonato con i Deafheaven e sarete all’XM 24 con Hungry Like Rakovitz e Repulsione, direi che come inizio non c’è davvero male. Quali le prossime mosse in programma?
Per il momento la preoccupazione principale è continuare a diffondere il messaggio dell’Iperlupo dal vivo. La gente deve essere preparata a quello che sta arrivando. In questi mesi abbiamo avuto la fortuna di incrociare la nostra strada con quella di altre persone, che ci hanno dato fiducia e ci hanno concesso di condividere il palco con le band che hai citato, il che significa davvero molto. Nei prossimi mesi abbiamo qualche altra data in programma, dopo di che torneremo in studio a registrare l’altra parte di pezzi che comporranno il disco intero. Alcune delle cose che avete conosciuto finora potranno cambiare forma, altre si inseriranno come nuove parti di un discorso. Ah, abbiamo anche comprato un nuovo cannone laser.
Nonostante tutto, mi sembra di capire che riteniate il vostro primo passo come un vero e proprio promo, un po’ come le vecchie demo: spirito old-school o voglia di differenziarsi da chi oggi corre troppo e vuole bruciare le tappe?
Risulta un filo preoccupante pensare che fare un demo sia considerato “old school”. Poi ognuno agisce come meglio crede. Altre band si muovono con logiche che francamente ci imbarazzano. Puoi chiamarlo promo/demo/ep, ma più semplicemente abbiamo sentito il bisogno di fermare su un disco le cose che avevamo preparato fino a quel momento.
I brani mostrano la voglia di non ingabbiarsi in qualche genere ben predefinito, pur senza perdere mai un taglio personale, che potrei descrivere come una ruvidezza e ostilità di fondo che serpeggia lungo i brani. Suggestione del titolo e dell’artwork o c’è del vero?
Prendiamo ispirazione da cose distanti anni luce l’una dall’altra (alcune cose che ci ispirano non sono neanche in questa galassia) e non siamo disposti a cedere nessuna di quelle cose in favore di un determinato suono. Certamente la ruvidezza che senti è figlia della nostra passione per certo Metal, ma si ricollega soprattutto al nostro messaggio. L’unica cosa che ha importanza è il Riff! Non siamo dei virtuosi, ma sappiamo di cosa abbiamo bisogno per raccontare questa storia, e quello è l’unico punto di partenza valido. Un altro aspetto è quello della ricerca sonora e ritmica. Quante cose possiamo ottenere in due giocando con suoni e strutture? I pezzi sono stati composti quasi esclusivamente partendo da jam in sala prove. In questo senso ci sentiamo solamente dei tramite per il Riff, che si sviluppa al di là del nostro controllo diretto.
A proposito di artwork, direi che il lavoro svolto da Luca di Solo Macello sia a dir poco impeccabile nel descrivere la vostra proposta: miglior biglietto da visita non c’era. Due parole su questa collaborazione e sull’edizione fisica dell’ep sono d’obbligo…
Abbiamo sempre amato le illustrazioni di Luca, quindi eravamo felicissimi quando si è reso disponibile a questa collaborazione. Poi lui ha fatto un lavoro davvero magnifico, e tutto questo senza avere nessuna indicazione visiva precisa da parte nostra. Ha ascoltato i pezzi, ha colto al volo il concept e se ne è uscito con un’interpretazione dell’Iperlupo che ha sorpreso anche noi. Vedere un personaggio che avevamo in mente prendere forma in quel modo ci ha dato ancora più spinta per portare avanti il progetto. Possiamo dire senza timore che Luca è stato toccato dallo spirito dell’Iperlupo!
Per quanto riguarda l’immaginario e i testi, da cosa prendete ispirazione e di cosa parlano? Mi sembra di capire che ci sia una sorta di concept che vede contrapporsi Hyperwülff e Robogoat.
Hyperwülff è uno spirito con forma di gigantesco lupo, Robogoat una spietata capra robot. Quest’ultima è in viaggio verso la terra mentre parliamo, per impadronirsi dell’ultimo frammento della stele di Laar, che le garantirebbe un potere infinito da usare per soggiogare e distruggere il multiverso. Hyperwülff è l’unica speranza contro questa minaccia, ma purtroppo durante la battaglia di Erion-9 è stato privato del suo corpo fisico. Noi siamo i tramite di Hyperwülff su questo pianeta, in missione per persuadere gli umani a donargli le loro energie e restituirgli un corpo con cui combattere e sconfiggere Robogoat. Può bastare come concept?
Sapete già chi vi affiancherà per far uscire l’album o siete ancora aperti a collaborazioni/proposte? Non so perché, ma mi immagino gli Hyperwulff in vinile, con una grafica in tema con il debutto e magari un bel gatefold come andava una volta… e voi?
Chiunque senta di volersi spendere insieme a noi per la causa, sarà per sempre uno di noi. Per ora siamo qui, come dei piccoli Fonzie. Aspettiamo…
Grazie mille della disponibilità, vi lascio lo spazio per lanciare gli ultimi anatemi dell’iperlupo!
Long live the resistance!