Hybrida e MissKappa presentano: Everest Magma, Golden Cup, Maier + Ulian, Alessandra Novaga
Riceviamo dagli amici di Hybrida e pubblichiamo.
EVEREST MAGMA + SABASABA
SABATO 22 APRILE
EVEREST MAGMA [Boring Machines]
Everest Magma è l’alias di Rella the Woodcutter, uno dei più interessanti musicisti che a partire dai tardi anni Duemila ha portato avanti la tradizione che va dal folk psichedelico al blues, arrivando a lambire anche territori più sperimentali. Il disco di debutto di Everest Magma, intitolato Modern/Antique e pubblicato da Boring Machines nel 2015, segnò l’ingresso in territori musicali elettronici dominati da macchine, loop e beat. Territori nei quali l’artista ha proseguito l’incursione con Gnosis, sempre su BM e messo in circolo lo scorso settembre, che nonostante sia anch’esso incentrato su loop feroci e circuiteria sbilenca, è caratterizzato da beat quasi-hiphop meno aggressivi, talvolta semi-ballabili, interrotti da pause meditative o disturbati da vocals dilatati ed inintelliggibili.
SABASABA
SabaSaba è il trio formato da Andrea Marini e Tommaso Bonfilio [già insieme nei Blind Beast] alla manipolazione nastri ed effetti, accompagnati dalla batteria di Gabriele Maggiorotto [Indianizer], di base a Torino e al lavoro per il loro disco di debutto. Il progetto sviluppa stagnanti divagazioni psichedeliche a partire da beat rimbombanti, sample vocali, sbalzi dub e rumori concreti. Il gruppo sfrutta la propria attitudine alla sperimentazione arrivando a definire un ponte tra psichedelia, musique concrete e produzione dub attraverso un’esperienza rituale, già proposta live in diverse occasioni negli ultimi mesi di supporto a maestri come Lino Capra Vaccina [Varvara Festival], The Pop Group [sPAZIO211], all’Isolation Culture Night [Tpo], presentata dagli His Clancyness all’interno dello spazio di Libreria Bodoni / Spazio B… e molto altro ancora.
GOLDEN CUP + LETTERA 22
SABATO 29 APRILE
GOLDEN CUP
Golden Cup è il progetto solista di Luca Massolin, in tour per presentare l’imminente uscita del nuovo lp Futura, il primo lavoro interamente concepito in solo dopo cinque anni, e pubblicato dall’etichetta Cinedelic (serie Grandangolo). Il suono di Golden Cup, in attesa di cambiare pelle nel nuovo progetto Le Onde, si basa sull’uso creativo di una varietà di strumenti acustici ed elettronici, voci, samples e fields recordings. Da sempre affascinato dagli esperimenti dei pionieri dell’elettronica (Raymond Scott, Daphne Oram …), dal rock chitarristico degli anni ’70, dal minimalismo, dall’improvvisazione cosmica e dal free jazz, avido collezionista di rarità in vinile, archivista, digger incallito: tutte queste esperienze rendono la sua musica pulsante e in costante re-definizione.
Il suo lavoro in solo e in gruppo è stato pubblicato da etichette quali Cinedelic, Blackest Rainbow, Ikuisuus, Qbico, Digitalis, Backwards, Troglosound, Peasant Magik, Utmarken, Holidays, Full of Nothing e la sua 8mm Records, etichetta cha da più di 10 anni documenta gli sviluppi di certo underground rumoroso internazionale.
Dal vivo ha suonato in più di 20 stati e in 3 continenti, collaborando sul palco e in studio con artisti quali Anla Courtis, Peaking Lights, Takehisha Kosugi, John Paul Jones, Sachiko, Sonic Youth. Per la danza contemporanea, nel 2009 ha collaborato alla musica di Nearly Ninety ultimo spettacolo della Merce Cunningham Dance Company. Per il cinema, nel 2014 ha curato la colonna sonora di When You Fall Into A Trance dell’artista inglese Emily Wardill.
LETTERA 22
Nato dalla eclettica nuova ondata di noise italiano e della musica industriale, Lettera 22 è un duo composto da Matteo Castro e Riccardo Mazza, con sede a Vittorio Veneto. Il loro noise è dinamico e creativo, bilanciato nel campo che sta tra la musica contemporanea e la dura brutalità del noise: grintoso, texture di suoni concreti e field recordings sono registrati e manipolati su nastro analogico, intrisi dal sibilo del nastro e infine schiacciati da un muro di elettronica distorta e feedback, che potrebbe cedere il passo a una camera di registrazione di suoni riprodotta in studio, riverberata attraverso la stanza e da tutti i suoni ambientali “non intenzionali”. Influenzato dal contesto della loro vita quotidiana in un luogo compresso tra i paesi, le montagne e le fabbriche, è il loro punto di vista su uomini, macchine e campi.
GIOVANNI MAIER ELISA ULIAN “JAMES JOYCE’S FINNEGANS WAKE” + RAMBO ZAMBO
GIOVEDI’ 18 MAGGIO
GIOVANNI MAIER ELISA ULIAN “JAMES JOYCE’S FINNEGANS WAKE”
James Joyce, in quest’ultima opera, scombina la formalità del linguaggio quotidiano mescolando diversi idiomi e creando un nuovo linguaggio capace di evocare immagini sonore e parlare direttamente all’inconscio.
Un nonsense pieno di significato, il linguaggio della notte, dei sogni, dell’inconscio, descritto come musica, come il più profondo libro antifascista prodotto tra le due guerre e come un meraviglioso gioco.
Lui lo immaginò come una storia universale, la storia del mondo che si ripete ciclicamente (tratto dall’introduzione del Finnegans Wake di Finn Fordham)
Elisa Ulian – voce
Giovanni Maier – violoncello
RAMBO ZAMBO
Esplorazioni avant country blues all’ombra dei grandi maestri dell’american primitive guitar.
ALESSANDRA NOVAGA – “FASSBINDER WUNDERKAMMER”
GIOVEDI’ 25 MAGGIO
In questo concerto Alessandra Novaga presenta il suo nuovo album Fassbinder Wunderkammer, che parla di Rainer Werner Fassbinder e del suo cinema. Il regista tedesco è stato un autore estremamente prolifico, circa quaranta film in 36 anni di vita vissuti con una intensità drammatica, un’attività quasi sovrumana e una disperata ricerca di affermazione e accettazione. Ha affrontato diversi generi, dal gangster movie, alla coraggiosa rivisitazione del periodo nazista, ancora troppo fresco per i tedeschi, a un cinema più borghese in cui mette in luce quello che lui pensava dei rapporti umani, sopraffazione, violenza psicologica, un disperato bisogno di essere amati. Tutte le musiche dei suoi film sono state composte da Peer Raben e in questo lavoro sono state la prima fonte di ispirazione. Da lì un viaggio attraverso i tanti volti che Fassbinder ha saputo incarnare ma sempre con un’unica voce.
Alessandra Novaga è una chitarrista con una solida formazione classica conclusa alla Musikhochschule di Basilea, dove ha studiato con Oscar Ghiglia. Dopo molti anni trascorsi esclusivamente in ambito classico, il suo corso artistico ha effettuato una svolta che l’ha portata a esplorare e a frequentare solo i territori della sperimentazione, della composizione e dell’improvvisazione ridisegnando così il suo rapporto con il suono e la performance.
Molto interessata al teatro, opera una ricerca anche in questa direzione creando partiture musicali strettamente legate al testo e alla recitazione, collaborando principalmente con Elena Russo Arman del Teatro dell’Elfo e con la compagnia Phoebe Zeitgeist.
Ha suonato in festival come Angelica (Bologna), All Frontiers (Gorizia), Festival dei Due Mondi (Spoleto) e ha presentato i suoi progetti in Europa e negli Stati Uniti.
È la prima e unica chitarrista in Italia a suonare l’integrale di The Book of Heads di John Zorn e ha partecipato alla performance di Lee Ranaldo Sight Inseen.
Elliott Sharp l’ha invitata a registrare un suo brano per la collana da lui prodotta I never Metaguitar III.