HOLY, Seclusion MMXIV
Tornano gli Holy con un ep che segue il cammino iniziato con i due precedenti lavori e racchiude in sé tutta la potenza di fuoco della band, attinta a piene mani dall’hardcore punk e dal crust per offrire all’ascoltatore una serie di schiaffi a palmo aperto, violenti nella musica e diretti nei testi, coi quali rivolgono veri e propri atti d’accusa all’attuale società e le sue contraddizioni, stando attenti a non cadere nella trappola degli sterili slogan o delle frasi fatte. Da un punto di vista musicale, la proposta degli Holy appare determinata a traghettare lo spirito di formazioni seminali della scena di riferimento all’interno della sensibilità attuale, con un occhio a ciò che significa oggi estremismo sonoro e con un piede ben saldo nelle sue radici, a sottolineare con convinzione quale sia il campo di battaglia prescelto. Seclusion MMXIV offre una colata di suoni neri e caotici, urticanti e sparati a mille in faccia all’ascoltatore senza bisogno di orpelli o trucchi per giocare sull’effetto sorpresa, piuttosto ci si basa su di una scrittura coesa e al contempo dinamica, al cui interno riescono a coesistere pulsioni iconoclaste di chiara derivazione crust, ma anche il piglio anthemico del migliore hardcore old-school, così da impedire alla furia di ridursi a un mero sfoggio di potenza e brutalità fine a se stessa. Questo non riesce, però, a stemperare la portata distruttiva di un ep che brucia veloce come la miccia di un candelotto di dinamite, per poi esplodere dritto in faccia. Un antipasto stuzzicante in attesa del prossimo album e la riconferma per una formazione che continua a crescere sia in studio sia su palco. Del resto, Cvlt Nation ha voluto offrire lo streaming di Seclusion MMXIV in anteprima e la VITRIOL si occupa della sua uscita negli USA.