HOLOCAUSTO, War Metal Massacre
La scena thrash/death metal brasialiana è sempre stata fonte di grande soddisfazioni per me. Tolti i Sepultura, forse i più famosi tra le fila di lungocriniti carioca, troviamo band come Mutilator, Sarcofago, Attomica – e decine di altre – che negli anni Ottanta hanno incendiato le casse dello stereo di tanti metallari (e non) del globo. Gli Holocausto sono tra queste. Un gruppo che con il debutto del 1987, Campo De Exterminio, si attirò le attenzioni (e le critiche) di molti per l’uso di una copertina in cui era raffigurato un campo di concentramento nazista con tanto di soldato che mostrava chiaramente la svastica sulla divisa, con al guinzaglio un cane minaccioso e sbavante che dilaniava un prigioniero partendo dalla testa. Delicatissimo, non trovate? In più (sempre nell’edizione originale) l’insert era pieno di foto di Adolf e Benito, con corollario di nazisti e nefandezze assortite. Sempre più delicato. Inutile dire che la copertina venne edulcorata dai riferimenti hitleriani (e pure l’insert sopracitato), contribuendo a rendere impossibile trovare la prima stampa (della quale io sono ovviamente a caccia). Dopo questo disco ne seguirono altri, in cui gli Holocausto si cimentarono (con scarsi risultati) prima in un thrash tecnico e infine nel crossover con tocchi industrial, per poi tornare alle origini nel 2005 con l’album De Volta Ao Front (che ascoltai, ma che trovai noioso).
Ora sono tornati con la formazione originale e sotto l’ala protettrice della cult label Nuclear War Now! Productions. I brani qui contenuti sono una rivisitazione di quelli presenti nel demo del 1985 Massacre (debutto a tutti gli effetti su nastro) e due contenuti nella compilation (del 1986) Warfare Noise. Sono rimasto pietrificato. Suonano esattamente come quelli di trentadue anni fa. La registrazione è melmosa e pastosa, ma riesce a far distinguere benissimo ogni strumento. Musicalmente loro non sono secondi a nessuno: una bestialità death/thrash sporcata di black, magnificente nel suo putridume. Il tutto dura poco, ma credetemi: vi colpirà come un calcio nelle balle alle cinque di mattina mentre state beatamente dormendo. A questo punto sono molto curioso di vedere quali saranno le prossime mosse del combo brasileiro. In una scena metal dominata da poser, gente ferma ai Metallica del 1986, c’è un gran bisogno di un gruppo come gli Holocausto. Kill ‘Em All.