Hollow Bone, il video di “OOPArts”
Abbiamo già incrociato Carlo Garof (batteria) quando abbiamo affrontato i Tongs. Abbiamo intravisto Claudio Giuntini (chitarra) perché si è occupato della registrazione del disco dei Pueblo People, mentre conosciamo Giona Vinti (elettronica) in quanto co-fondatore di Rexistenz Records, quella di Pablito el Drito. Insieme sono gli Hollow Bone, che si autodefiniscono un ibrido tra elettronica, avant-rock e sperimentazione, caratterizzato da strutture ipnotiche, droning e downtempo. Il nome “Hollow Bone”, per inciso, è stato ispirato dal concetto di “osso vuoto” di Frank Fools Crow, capo spirituale dei Sioux Teton.
Il video e l’audio di “OOPArts” sono stati registrati presso lo studio “Scatolanera” di Sesto San Giovanni: il protagonista iniziale di queste immagini in doverosa penombra è proprio un osso cavo, utilizzato e amplificato da Vinti mentre Garof scuote una lastra di metallo. Atmosfera, dunque, poi entra in scena – a dare corpo e una struttura maggiore – la chitarra di Giuntini, piuttosto doomeggiante. Il pezzo, insomma, conferma senz’ombra di dubbio la natura “rituale” del progetto, un po’ per la presenza simbolica di certi oggetti (un po’ alla Msmiroslaw), un po’ per la solennità data dalla lentezza e un po’ per la reiterazione di certi gesti dei musicisti. Forse c’è un’idea di Musica come entità a sé stante, che dice ai musicisti cosa fare.
Ci hanno incuriosito, ora si tratta di perfezionarsi e fare un disco, e occhio che la concorrenza è tanta.