HIEROPHANT, Spawned Abortions
Ci siamo occupati in lungo e largo degli Hierophant, con recensioni, interviste e live report, non solo perché hanno creato un loro linguaggio tramite la commistione fra generi differenti, quanto perche l’hanno saputo fare con personalità e voglia di andare fino in fondo per la loro strada, consci delle difficoltà e della necessità di imporsi su una concorrenza agguerrita, che dal connubio tra estremismi sonori ha saputo negli ultimi anni trarre la sua linfa vitale. Ciò che segna il percorso degli Hierophant è evidente se si parte dal secondo lato di questo ep, cioè dal tributo ai maestri indiscussi Bolt Thrower, la band che meglio di altre seppe convogliare le simpatie del pubblico di estrazione hardcore/crust verso le sonorità metal, grazie a un approccio al death diretto e senza fronzoli, con una potenza di fuoco degna dei Discharge e un’attitudine che lasciava da parte ogni tentativo di ammorbidimento o ricerca del facile successo commerciale. Ecco, per parlare degli Hierophant si può partire da questo, dalla volontà di tracciare una propria via che prenda spunto dal death più feroce, lo immerga nello spirito hardcore e lo porti ai confini del grind per dar corpo a una formula che non lasci scampo e colpisca dritta allo stomaco, una continua evoluzione che già nel precedente Mass Grave aveva mostrato un’accelerazione e una decisa sterzata in campo death, così da lasciare quasi del tutto il legame iniziale con la scena black. Spawned Abortions conferma quest’impressione, tanto che non ha più senso accomunarli alla scena blackened-core. Una scelta che appare loro particolarmente congeniale e li vede a proprio agio nei panni di moderni paladini di quell’unione celebrata proprio dagli autori di “Realm Of Chaos”.
Per promuovere l’ep la band sarà impegnata in una serie di date lungo la Penisola, ci sarà da divertirsi.